Trovare nuovi clienti con Facebook ads: come impostare correttamente il Pubblico Simile

Trovare nuovi clienti con Facebook ads: il Pubblico Simile

Con la modifica dell’algoritmo di Facebook, di cui ti abbiamo parlato qui, si rendono sempre più necessarie le campagne Adv su Facebook, per rendere visibili i post sulle pagine fan.

In questo articolo, trattiamo una delle feature di Facebook Ads: il Pubblico Simile o Lookalike Audience, ossia un pubblico composto da utenti con caratteristiche comuni o affini ad un pubblico di riferimento o pubblico di origine.

Saper identificare il pubblico di origine con precisione ci aiuterà a trovare nuovi clienti e registrare minori costi di conversione rispetto a una targetizzazione basata solo sugli “interessi”.

L’importanza di un pubblico di origine coerente

L’efficacia della targettizzazione basata sul pubblico simile dipende sempre dal pubblico di origine.

Se il pubblico di origine è incongruente, e quindi non in target, il pubblico simile erediterà le stesse falle. Capita spesso, infatti, che la fanbase sia costituita da parenti, amici del community manager o di chi ne fa le veci, quindi da utenti che fanno numero ma di certo non convertono.

Se il pubblico di origine invece è in target e pulito e cioè omogeneo, con una fanbase costituita da clienti/lead o visitatori di una pagina chiave del nostro sito web, anche il pubblico simile sarà omogeneo e ci aiuterà a trovare nuovi clienti attraverso Facebook ads.

Il pubblico di origine dovrà essere composto da almeno 100 persone, caratteristica fondamentale per essere utilizzato per la creazione di una Lookalike audience.

E più sarà ampio, più sarà agevole costruire un efficace pubblico simile.

Come creare un pubblico simile

Dal pannello Gestione inserzioni, possiamo accedere alla sezione pubblico e creare il pubblico simile.

Impostiamo il pubblico di origine, che può essere costituito da un qualsiasi pubblico personalizzato creato in precedenza, compresa l’opzione per il Lifetime Value della propria lista clienti per trovare persone simili a quei clienti che spendono maggiormente complessivamente nel tempo.

Possiamo poi scegliere il paese nel quale individuare il pubblico simile.

Possiamo anche scegliere un paese straniero, partendo da un pubblico di origine italiano: in questo caso, Facebook cercherà persone simili all’estero per le nostre campagne.

Durante la creazione di un pubblico simile, possiamo scegliere la dimensione dello stesso in base ad un parametro percentuale che va da 1 a 10, che sta ad indicare la percentuale di popolazione del paese di riferimento che lo va a comporre.

Selezionando “1%”, creeremo il pubblico più ristretto e quindi più simile al pubblico di origine, perciò sarà fondamentale non rinunciare a questa opzione.

Se valuteremo i risultati saranno soddisfacenti, potremmo provare a sfruttare le performance anche di porzioni maggiori di pubblico simile (fino al 10%), al fine di raggiungere un pubblico più ampio anche se è meno vicino al nostro pubblico di origine, previo test che ci consentano di verificare esattamente che il ritorno sull’investimento pubblicitario sia positivo.

Cliccando sulla voce Mostra opzioni avanzate, potremo inoltre creare contemporaneamente più varianti di dimensione di pubblico simile, senza che queste si sovrappongano tra loro.

Non optando per questo metodo, potremo invece utilizzare l’opzione di esclusione pubblico nelle impostazioni della campagna.

Quando usare il pubblico simile

Possiamo utilizzare il pubblico simile quando dobbiamo scalare le nostre campagne, quando cioè dobbiamo incrementare il numero delle nostre conversioni ma un aumento del budget non risulta più efficace o quando le prestazioni cominciano gradualmente a calare a causa della saturazione del pubblico: in entrambi i casi è necessario trovare nuove persone.

Queste persone esistono anche se non le abbiamo mai raggiunte prima, perché probabilmente siamo partiti male impostando un target per “interessi” – per natura poco preciso – su quello che avevamo individuato come il nostro cliente modello.

Poi abbiamo utilizzato campagne con una strategia d’offerta oCPM con continue ottimizzazioni e restringimenti del pubblico per ridurre i costi delle nostre conversioni.

Per rimediare a lead e potenziali clienti persi per strada, la strada giusta è proprio ripartire da una nuova base: la funzione del pubblico simile.

Fonte: Webinfermento

La diffusione dei Social network nel 2017 e il loro futuro

La diffusione dei Social network nel 2017 e il loro futuro

I social network sono parte integrante della nostra vita. Li usiamo ogni giorno per comunicare il nostro stato d’animo, per parlare di noi, per interagire con i nostri amici, per fare nuove conoscenze, per informarci e restare al passo con le ultime tendenze.

Una persona su tre (2,48 miliardi di persone in tutto il mondo) ha usato un social network nel 2017.

Il loro utilizzo sta crescendo in maniera esponenziale, anche nei mercati emergenti come Asia-Pacifico, America Latina, Medio Oriente e Africa. L’incremento è dell’8,7% rispetto al 2016.

Ce lo rivela l’ultimo report di eMarketer,”Worldwide Social Network Users Update: eMarketer’s Estimates and Forecast for 2016–2021, with a Focus on Instagram”.

Cosa avverrà in futuro?

Grazie all’ampliamento e al miglioramento dell’accesso a Internet nei mercati in via di sviluppo, alla diffusione di modelli di smartphone sempre più accessibili e agli investimenti pubblici nella copertura della banda larga mobile, i social si diffonderanno sempre di più.

Mobile

Ci si collega soprattutto con lo smartphone. L’ anno scorso, il 74,7% degli utenti Internet di telefonia mobile in tutto il mondo ha utilizzato il proprio dispositivo per accedere ai social media.

L’ 82,5% degli utenti dei social network di tutto il mondo ha utilizzato un dispositivo mobile per l’ accesso almeno una volta al mese.

I social più utilizzati

Facebook è senza ombra di dubbio il social network più popolare e frequentato al mondo. Più di 1,54 miliardi di persone, pari al 62,2% degli utenti dei social network, sono andate su Facebook almeno una volta al mese nel 2017.

Segue Instagram, usato regolarmente nel 2017 da quasi 594 milioni di persone in tutto il mondo, circa un quarto (24%) del totale degli utenti dei social network.

Nel 2018, 698,7 milioni di persone in tutto il mondo utilizzeranno Instagram almeno una volta al mese, pari al 26,4% degli utenti dei social network.

Entro il 2021 questa quota supererà il 30%.

Da questi dati, si evince chiaramente come comunicare in modo corretto sui social sia fondamentale per il posizionamento dei brand.

Messenger Bot for business: 5 consigli utili

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Con il finire del 2016 abbiamo cercato di tirare le somme di quelle che sono state le principali novità in campo digital sia per quanto riguarda SEO e SEM, che per quanto concerne i social media.

Il mondo dei social in particolare è sempre in costante evoluzione: se pensiamo solo a quel poco che è trascorso di quest’anno ci vengono in mente le Facebook Stories, il miglioramento dei Twitter Moments, le stories perfino su WhatsApp.

Tra gli aspetti che più catalizzano le attenzioni dei vari social network è sicuramente la sempre crescente rilevanza della messaggistica istantanea. Facebook da sola possiede oggi i due canali di messaggistica più diffusi, Messenger e WhatsApp, e dichiara che ogni giorno su questi vengono inviati circa 60 miliardi di messaggi.

Come abbiamo scritto in “Social network: gli utenti sono alla ricerca dell’interazione con i brand

L’attenzione, sempre più ridotta da parte degli utenti, sta spingendo investitori e inserzionisti pubblicitari a ricercare strategie per acquisire rilevanza sul mercato, cogliendo la necessità di utilizzare i social network per soddisfare i bisogni emotivi degli utenti così da permettere al brand di costruire relazioni significative con i consumatori.

L’enorme volume di traffico accentrato sui canali di messaggistica istantanea si traduce quindi in nuove possibilità per i brand non solo per consolidare la relazione instaurata con l’utente, ma anche per offrire nuovi strumenti di acquisto. Per questo motivo, l’implementazione dei bot all’interno di Facebook Messenger diviene uno strumento ogni giorno più rilevante per quelle aziende che non vogliono perdere alcuna occasione per raggiungere nuovo pubblico e incrementare le vendite.

Messenger Bot for business: 5 consigli utili

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Non è la prima volta che trattiamo i bot di Messenger. Approfondendo alcuni dei futuri trend di Facebook in “Facebook e Google: 4 nuove funzioni che devi assolutamente conoscere”, abbiamo accennato alla crescente rilevanza di questa funzione del social:

Tech Crunch ci fornisce un dato davvero impressionante, che ci dice che ad oggi sono a disposizione più di 34.000 live Messenger Bot, creati per fornire automaticamente news e contenuto di entertainment, per aiutarci nello shopping e per intervenire come supporto clienti.

L’origine di questo interesse nei confronti dei bot su Messenger è molto semplice: con un bacino di utenti sempre crescente, le aziende, di piccole e grandi dimensioni indistintamente, hanno ormai compreso l’indispensabilità di presenziare sui social network, in particolare su Facebook. L’obiettivo non è solo quello di sfruttarne le possibilità di accrescimento della visibilità, ma anche e soprattutto quello di costruire un vero e proprio rapporto con i propri utenti. Per raggiungere questo risultato è innanzitutto necessario impegnarsi nella produzione e condivisione di contenuto di valore, che colpisca l’utente e lo spinga a mantenere con il brand un vero e proprio dialogo. Allo stesso tempo si possono sfruttare le funzioni di messaggistica offerte dai social per prestare assistenza al cliente, che contatta l’azienda per porre domande, commentare e recensire il prodotto o servizio offerto, e perché no, per lasciare delle critiche.

I Messenger Bot nascono quindi con lo scopo di aiutare nella gestione del costante flusso di messaggi in arrivo: fornendo ai clienti risposte automatiche alle domande più semplici, permettono ad esempio agli addetti al customer care di occuparsi delle questioni più complesse e di prestare una maggiore cura a problemi più seri.

Con la grande diffusione dei Messenger Bot, i possibili utilizzi sono sempre più vari: andiamo ora a vedere 5 diverse modalità di impegno di questo strumento.


  • Sono al servizio del Customer Care

Come abbiamo visto, il principale uso dei bot all’interno della messaggistica di Facebook è proprio quello nell’assistenza interna agli sforzi impegnati nel customer care. I bot sono in grado di offrire risposte  immediate alle domande espresse più frequentemente e di gestire autonomamente i problemi più comuni.

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Possiamo fare due esempi. Come ci insegna la Hyatt, le catene di alberghi, soprattutto quelle di categoria più alta, vantano storicamente una grande cura e attenzione verso il cliente. Con lo sviluppo di nuove tecnologie, sfruttare Facebook è divenuto una naturale evoluzione di questo impegno: è indispensabile utilizzare questi nuovi canali per garantire lo stesso livello di eccellenza nell’assistenza ai propri ospiti, se non addirittura ampliarne le possibilità.

Un secondo esempio è Domino’s Pizza, che intercetta la necessità del cliente di conoscere lo stato del proprio ordine, e, senza passare da un addetto che interagisca in prima persona con l’utente, fornisce tramite bot la possibilità di ordinare e di tracciare la consegna.

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È importante che al cliente sia sempre chiaro che sta interagendo con un bot, che non deve mistificare la sua natura: l’utente non deve sentirsi ingannato. Inoltre, poiché è sempre possibile che il bot di assistenza non sia in grado di fornire una risposta a tutte le necessità dell’utente, è fondamentale che sia sempre indicata la possibilità di contattare un addetto all’assistenza.


  • Offrono all’utente contenuto personalizzato

Le possibili applicazioni dei bot non si esauriscono però con il customer care: alcune aziende li utilizzano come veicolo privilegiato per mostrare contenuto, e quindi i bot diventano direttamente un’occasione di estensione della loro strategia di content marketing.

Qui l’obiettivo non è la vendita, ma la diffusione di contenuto mirato e di qualità. In questo caso sarà importante indicare sempre al cliente che è entrato in relazione con noi tramite il contenuto offerto, dove e come può contattarci, e includere dove possibile un menu di consultazione.

Possiamo osservare il caso di Whole Food, che propone un bot che aiuti gli utenti a trovare nuove ricette. Chiedendo un tipo di ricetta generico, il bot fornisce suggerimenti e consigli, e poi prosegue a perfezionarli attraverso domande specifiche. Una volta che l’utente ha scelto una ricetta, il chatbot lo rimanda direttamente al sito. In questo modo si giunge, offrendo contenuto di valore su un canale social media, a generare traffico sul sito.

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  • Aiutano nelle vendite dirette

Per le occasioni di vendita più semplici, i Messenger Bot possono essere un efficace strumento per mostrare il nostro prodotto o servizio, o per assistere l’utente all’acquisto.

Un esempio è quello del brand di moda Spring, che attraverso un bot offre un vero e proprio “Shopping Assistant”. Per prima cosa chiede all’utente cosa sta cercando, poi definisce le proposte e conclude la vendita senza uscire mai dall’applicazione.

Integrare nel bot la possibilità di processare pagamenti farà la differenza nell’aumentare il rate di vendita.

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  • Ospitano servizi specializzati

Molte aziende non si limitano a proporre un’app specifica per la fruizione del loro servizio, ma  sfruttano anche le possibilità offerte dai Messenger Bot, che ne ampliano quindi il raggio di azione. In questi casi la navigazione deve essere semplice e chiara, offrendo menu e indicazioni che aiutino il processo di utilizzo del servizio.

Di questo tipo è il chatbot HP Print Bot utilizzato da HP, che permette all’utente di stampare foto, documenti e file da una stampante connessa.

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  • Diventano canali di intrattenimento

Un altro uso che si può fare dei Messenger Bot è quello di intrattenere l’utente: può divenire un canale privilegiato per inviare contenuto personalizzato e fortemente coinvolgente. In questo modo all’utente viene offerto un contenuto extra rispetto a quello accessibile a tutti sulla pagina aziendale. Un tale esempio di bot aiuta a costruire la brand awareness dell’azienda e spinge ad una crescente fidelizzazione dell’utente, che sapendo di trovare contenuto particolare tornerà e condividerà l’esperienza con i suoi contatti.

Un caso del genere viene dalla Disney stessa, che ad esempio offre un bot che permette all’utente di “conversare direttamente con un personaggio”. Qui è infatti possibile chattare con Miss Piggy, uno dei più famosi personaggi dei Muppets!

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Prestare la giusta attenzione alle novità offerte dai social media ci permetterà di non perdere alcuna occasione per proporre al cliente contenuti sempre nuovi, offrire una più accurata forma di assistenza e sfruttare nuove possibilità di vendita. In un mercato dove la competizione è sempre più alta, presidiare al meglio ogni canale farà la differenza, il che significa anche saper andare al di là dell’utilizzo classico del mezzo per trovare nuove strategie creative.

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Facebook Login: 4 semplici mosse per impostarlo perfettamente

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Quante volte ci siamo trovati di fronte a una pagina di accesso come questa?

Ogni volta che dobbiamo fare il login su un nuovo sito o accedere a un nuovo servizio, ci viene chiesto di registrarci e sempre più di frequente ci viene offerta la possibilità di completare la registrazione passando per l’autenticazione di Facebook o altri social network.

Dal lato degli utenti, è stato analizzato come 4 persone su 5 non scelgano di accedere attraverso i tradizionali form di iscrizione e il 73% di questi preferisca effettuare il login con un suo account di social media. Non c’è solo Facebook, infatti, ma il più delle volte troviamo anche altri social tra le opzioni disponibili: agli inizi del 2015 Facebook era il canale scelto dal 61% degli utenti, seguito da Google+, Twitter e LinkedIn.

Il perché di questa preferenza da parte di chi deve fornire i propri dati è semplice da ipotizzare: si tratta di un accesso molto più rapido, che non richiede di impostare, e quindi di ricordare, una nuova password. Allo stesso tempo però, sono molti gli utenti che diffidano di questa modalità di registrazione, mossi da un certo sospetto con cui guardano al ruolo dei social network nella vita di tutti i giorni.

Quello che vorremmo indagare è un altro aspetto della questione, non meno importante, ovvero perché alle aziende convenga che l’utente acceda al proprio sito tramite social login piuttosto che lasciando l’indirizzo mail. Il dibattito nella comunità digital è aperto: non tutti si trovano d’accordo sull’utilizzo di questo sistema. Mailchimp ha ad esempio pubblicato un interessante articolo a riguardo, in cui spiega il suo disaccordo nell’utilizzare il social login.

Nonostante questo, ci sono molti vantaggi che le aziende possono scegliere di sfruttare dall’utilizzo di questa tecnologia: vediamo ora quali sono e come impostare il Facebook login.

Facebook Login: 4 semplici mosse per impostarlo perfettamente

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Abbiamo più volte documentato la rilevanza che i social network hanno progressivamente acquisito nella quotidianità della vita di tutti noi e cosa ne consegua per chi lavora nel digital marketing contemporaneo.

In “Facebook e Google: 4 nuove funzioni che devi assolutamente conoscere” abbiamo scritto:

La continua crescita a cui abbiamo assistito negli ultimi anni ha portato Facebook ad essere il social network più frequentato dagli utenti di tutto il mondo, con un volume di 1,7 milioni di utenti attivi ogni giorno. Più questo numero cresce, più la piattaforma si evolve e da canale per mantenersi in contatto con amici e conoscenti, ad oggi è un vero e proprio strumento essenziale per la promozione di attività ed eventi, per svolgere ricerche, per girare video e fare live-streaming.

Canali come questo sono ormai chiave in ogni strategia di marketing, ma soprattutto aprono ogni giorno di più a nuove possibilità non solo di promozione, ma anche di raccolta dati e di profilazione dell’utente target.

Tra le diverse funzioni che rispondono a questa attività di raccolta informazioni, il login attraverso i social è sicuramente una delle più efficaci. Prendendo ad esempio il canale più utilizzato, Facebook, possiamo indagare come raccogliere più dati sulle caratteristiche demografiche del nostro pubblico e quindi come targettizzare più efficientemente gli utenti che visitano il nostro sito.


  • Scegli quale dato raccogliere

Attraverso il Facebook Login è possibile raccogliere diversi tipi di informazione: puntare su una  raccolta generica può non rivelarsi però una scelta vincente, perché ogni campo dati richiesto può incidere negativamente sul tasso di iscrizione.

Possiamo dunque scegliere di raccogliere quei dati che sono più utili ai sensi della profilazione dei nostri utenti, come indirizzo mail, dati del profilo pubblico, lista di amici e pagine a cui è stato messo il like.

In questo modo potremo collezionare informazioni riguardanti età, genere, lingua parlata dagli utenti, ma anche quali sono i loro interessi e le loro preferenze.

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  • Imposta la Login App

Per impostare l’applicazione Facebook che permetta il login è necessario avere un account Facebook Developer.

Per creare l’app una volta registrati è sufficiente seguire le istruzioni fornite da Facebook: ci chiederà di scegliere il nome dell’app e una categoria di riferimento per il nostro sito; dovremo aggiungere il link alle condizioni di utilizzo e alla privacy policy che abbiamo già impostato sul sito. Una volta completato questo passaggio dovremo semplicemente scegliere la piattaforma sulla quale vogliamo impostare il login e aggiungere l’URL del nostro sito.

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  • Richiedi l’approvazione di Facebook

Il passaggio successivo ci impone di richiedere l’approvazione da parte di Facebook sulle informazioni che vogliamo raccogliere: la app che abbiamo impostato chiede ai visitatori l’accesso a informazioni private contenute nel loro profilo, e prima che possa essere utilizzato ufficialmente, Facebook vuole controllare che non ci siano problemi.

Ci verrà dunque chiesto di descrivere quali informazioni cerchiamo, come le vogliamo ottenere e che uso ne faremo.


  • Aggiungi la Login App al sito

Il modo più semplice per inserire il Facebook login è attraverso l’integrazione del bottone ufficiale di Facebook nel sito.

Cliccando nella pagina di impostazioni del login possiamo personalizzare l’aspetto grafico del pulsante, definire la lingua e modificarne il codice. Il setting impostato di default chiede all’utente il permesso di accedere alle informazioni base, se abbiamo deciso di puntare ad altri dati dobbiamo ricordarci di cambiare le impostazioni.

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Il social login è uno strumento molto utile soprattutto per siti di e-commerce: in questi casi, una delle maggiori criticità è far superare agli utenti lo step del sign-in. Molto spesso chi naviga su un sito desiste dal procedere perché non vuole imbarcarsi in un processo di registrazione che percepisce come lento e alle volte troppo invasivo, e la raccolta dati sugli utenti non è ottimizzata al meglio o ancor più grave, fallisce quando l’indirizzo mail dell’utente non è corretto o è quello utilizzato solo per le registrazioni.

Per chi gestisce un e-commerce, ma più in generale un sito di qualunque tipo, assicurarsi che l’utente porti a termine la registrazione, raccogliendo informazioni utili alla profilazione è fondamentale. Se il bottone sarà ben integrato anche dal punto di vista grafico con il nostro sito, supereremo anche le resistenze di quegli utenti che possono percepire il Facebook login come un’ingerenza del social su un’attività di acquisto che altrimenti non lo riguarderebbe.

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Seasonal Marketing: a Natale siamo tutti più bravi

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D’accordo, l’abbiamo capito: è quasi Natale. Se i più distratti se ne accorgono sempre all’ultimo secondo e si vedono costretti alle corse al regalo, i più avranno certamente notato che ogni anno sembra non essere mai troppo presto per iniziare a esporre luminarie e festoni.

Come sempre, i primi a ricordarci l’arrivo delle feste sono aziende e commercianti, che sperano di raccogliere il più possibile da un’occasione tanto fertile: allora ecco che le pubblicità si fanno insistenti e renne e pupazzi di Natale compaiono su ogni schermo.

Da un punto di vista più tecnico, possiamo notare come le performance di un sito in termini di traffico generato seguono sempre delle fluttuazioni cicliche. La domanda rispetto al prodotto o servizio offerto segue una certa stagionalità, business B2B ad esempio, vedono solitamente un calo nella crescita durante il mese di Dicembre, dove l’attenzione è catalizzata da aziende B2C che si contendono i clienti.

Per questo motivo, ci sembra appropriato trattare ora il tema del Seasonal Marketing, che consiste nell’aggiustare e adeguare le campagne marketing impostate per raccogliere ogni opportunità di promozione e generazione di traffico offerta dagli eventi chiave di ciascuna stagione.

Prendere in considerazione questo aspetto del marketing significa tenere uno sguardo attento sul nostro calendario, identificare occasioni appropriate e sfruttarle a nostro favore. L’obiettivo è far crescere l’interesse per il nostro prodotto o servizio e massimizzarne il ritorno.

Il periodo natalizio è sicuramente il caso più indicativo di cosa possa significare adottare tattiche di Seasonal Marketing. In questo periodo il volume dei possibili clienti aumenta esponenzialmente e gli utenti si muovono con una mentalità diversa, più aperta all’acquisto e quindi ricettiva verso messaggi e strategie promozionali. Per incontrare questa nuova mentalità e per restare competitivi sul mercato, molti brand scelgono quindi di ridefinire il loro messaggio e il loro contenuto. Ecco una guida in 5 punti su come sfruttare al meglio questo strumento di marketing.

Seasonal Marketing: a Natale siamo tutti più bravi

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[Un esempio di seasonal marketing calendar per il mercato americano del 2016]

Strategie di questo genere non si adattano esclusivamente ad aziende B2C che offrono un prodotto ben definito, ma anche a business che propongono servizi o che sono orientate al B2B: l’importante è saper identificare le migliori occasioni stagionali rispetto al proprio mercato di riferimento. Per fare un chiaro esempio pensiamo a un’azienda come Spotify, che offre un servizio di streaming di musica: in questo caso saper sfruttare le occasioni in calendario si traduce in una proposta di playlist selezionate o nella più recente campagne “A Year in Music”, che permette agli utenti di ritrovare le canzoni che hanno più ascoltato nell’arco dell’anno.

Per quanto l’efficacia di campagne orientate al Seasonal Marketing sia comprovata, pianificare una  strategia del genere che risulti efficace richiede tempo e una buona organizzazione, e spesso le piccole aziende non riescono a sfruttarle quanto potrebbero. Ecco 5 passi per non restare indietro.

  • Scegli l’occasione perfetta per la stagione

Le vere potenzialità del Seasonal Marketing non stanno solo nel far fruttare un evento o festa in calendario, ma nell’utilizzare questi ultimi come trampolini di lancio per una strategia più ampia. Si tratta di occasioni fondamentali per avvicinarsi alla propria audience, coinvolgerla con maggior decisione, far crescere l’engagement: su queste basi potremo poi creare altre campagne che raccolgano questa crescita e che la ottimizzino in funzione della conversione.

Prima di impostare ogni strategia è sempre necessario indagare su gusti, abitudini e desideri della nostra audience. Questa fase sarà fondamentale anche per comprendere su quali dei diversi eventi stagionali a nostra disposizione ci conviene puntare, o se ci sono occasioni particolarmente sentite dal nostro pubblico.


  • Definisci il messaggio della campagna

Una campagna stagionale punta sulla temporaneità del messaggio e per ottimizzarne al meglio gli effetti dobbiamo assicurarci di veicolarlo attraverso quanti più canali abbiamo a disposizione. Questo non significa che il contenuto proposto debba essere lo stesso per il sito o i diversi social: come abbiamo scritto in più occasioni, ogni social network ha dinamiche specifiche e richiede differenti modalità di comunicazione.

Il messaggio che lanciamo in queste occasioni deve puntare sull’emotività: in questo modo, puntando sulla rievocazione di emozioni comunemente legate al momento o alla ricorrenza festiva specifica, faremo in modo che l’utente che ci legge ci percepisca come intimamente connessi a lui e a quello che sta vivendo. Dobbiamo inserirci nel racconto di una storia, del percorso che il nostro cliente sta vivendo e dobbiamo mostrarci come partecipi e coinvolti.

La pubblicità di Natale di John Lewis è ogni anno tra le più attese del pubblico inglese. Quest’ultima conta quasi 23 milioni di visualizzazioni ed è ormai uno dei loro principali strumenti di generazione traffico.


  • Pianifica

Un approccio di Seasonal Marketing non può essere adottato senza una buona pianificazione: la tempestività è fondamentale. Questo significa non solo selezionare bene le occasioni in calendario che vogliamo sfruttare e pianificare in anticipo le diverse campagne, ma anche definire con un buon anticipo ogni fase di sviluppo e attuazione della campagne stesse.

Non basta gridare al Natale per richiamare clienti e far crescere le condivisioni: le feste sono ricorsive, i consumatori sono esposti ogni anno a un’infinita quantità di promozioni che puntano sugli stessi temi. Per essere originali, per distinguersi, occorre dedicare tempo e energie.

Quest’anno H&M ha scelto una pubblicità dall’evidente alto valore di produzione, con un regista importante, Wes Anderson, un attore molto popolare, Adrien Brody.


  • Organizza tutti i tuoi canali

Impostando una strategia di Seasonal Marketing, soprattutto quando si punta specialmente a pochi eventi importanti nel corso dell’anno, dobbiamo allineare tutte le piattaforme marketing a nostra disposizione: social, email, blog, SEO. In questo modo la strategia risulterà coesa e il flusso di contenuti veicolati otterrà migliori risultati.

Un buon esempio è stata la campagna della catena di supermercati inglesi Budgens, che ha saputo sfruttare al meglio ogni canale social, sempre in funzione del Natale. Hanno scelto di privilegiare Twitter e Instagram per far parlare la mascotte #BuddieThePug creata apposta per l’occasione che ha generato un alto volume di coinvolgimento da parte dei clienti e degli utenti dei social.

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  • Monitora i tuoi risultati

Come sempre, questo aspetto è essenziale. Tenere sotto controllo gli analytics è fondamentale per comprendere se la strategia scelta sia vincente e dove sia invece necessario intervenire.

Dobbiamo chiederci qual è la fonte di traffico più significativa, quali pagine ottengono il miglior bounce rate e quali convertono meglio.

Una volta terminata la campagna, raccogliere un report esaustivo ci permetterà di costruire un buon terreno su cui partire per impostare le nostre strategie dell’anno successivo: sapremo su che canale puntare e quali temi otterranno le performances migliori. Allo stesso tempo dobbiamo stare attenti a non ripeterci, non possiamo proporre ogni anno lo stesso contenuto.


Ogni anno si presentano occasioni importanti per lanciare campagne mirate e che solitamente risultano di grande impatto anche sui mesi successivi. Saper sfruttare questi momenti e raccogliere il massimo che hanno da offrire in termini di generazione di traffico, engagement e lead generation richiede un’accurata pianificazione, che segua i principi del Seasonal Marketing.