Seasonal Marketing: a Natale siamo tutti più bravi

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D’accordo, l’abbiamo capito: è quasi Natale. Se i più distratti se ne accorgono sempre all’ultimo secondo e si vedono costretti alle corse al regalo, i più avranno certamente notato che ogni anno sembra non essere mai troppo presto per iniziare a esporre luminarie e festoni.

Come sempre, i primi a ricordarci l’arrivo delle feste sono aziende e commercianti, che sperano di raccogliere il più possibile da un’occasione tanto fertile: allora ecco che le pubblicità si fanno insistenti e renne e pupazzi di Natale compaiono su ogni schermo.

Da un punto di vista più tecnico, possiamo notare come le performance di un sito in termini di traffico generato seguono sempre delle fluttuazioni cicliche. La domanda rispetto al prodotto o servizio offerto segue una certa stagionalità, business B2B ad esempio, vedono solitamente un calo nella crescita durante il mese di Dicembre, dove l’attenzione è catalizzata da aziende B2C che si contendono i clienti.

Per questo motivo, ci sembra appropriato trattare ora il tema del Seasonal Marketing, che consiste nell’aggiustare e adeguare le campagne marketing impostate per raccogliere ogni opportunità di promozione e generazione di traffico offerta dagli eventi chiave di ciascuna stagione.

Prendere in considerazione questo aspetto del marketing significa tenere uno sguardo attento sul nostro calendario, identificare occasioni appropriate e sfruttarle a nostro favore. L’obiettivo è far crescere l’interesse per il nostro prodotto o servizio e massimizzarne il ritorno.

Il periodo natalizio è sicuramente il caso più indicativo di cosa possa significare adottare tattiche di Seasonal Marketing. In questo periodo il volume dei possibili clienti aumenta esponenzialmente e gli utenti si muovono con una mentalità diversa, più aperta all’acquisto e quindi ricettiva verso messaggi e strategie promozionali. Per incontrare questa nuova mentalità e per restare competitivi sul mercato, molti brand scelgono quindi di ridefinire il loro messaggio e il loro contenuto. Ecco una guida in 5 punti su come sfruttare al meglio questo strumento di marketing.

Seasonal Marketing: a Natale siamo tutti più bravi

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[Un esempio di seasonal marketing calendar per il mercato americano del 2016]

Strategie di questo genere non si adattano esclusivamente ad aziende B2C che offrono un prodotto ben definito, ma anche a business che propongono servizi o che sono orientate al B2B: l’importante è saper identificare le migliori occasioni stagionali rispetto al proprio mercato di riferimento. Per fare un chiaro esempio pensiamo a un’azienda come Spotify, che offre un servizio di streaming di musica: in questo caso saper sfruttare le occasioni in calendario si traduce in una proposta di playlist selezionate o nella più recente campagne “A Year in Music”, che permette agli utenti di ritrovare le canzoni che hanno più ascoltato nell’arco dell’anno.

Per quanto l’efficacia di campagne orientate al Seasonal Marketing sia comprovata, pianificare una  strategia del genere che risulti efficace richiede tempo e una buona organizzazione, e spesso le piccole aziende non riescono a sfruttarle quanto potrebbero. Ecco 5 passi per non restare indietro.

  • Scegli l’occasione perfetta per la stagione

Le vere potenzialità del Seasonal Marketing non stanno solo nel far fruttare un evento o festa in calendario, ma nell’utilizzare questi ultimi come trampolini di lancio per una strategia più ampia. Si tratta di occasioni fondamentali per avvicinarsi alla propria audience, coinvolgerla con maggior decisione, far crescere l’engagement: su queste basi potremo poi creare altre campagne che raccolgano questa crescita e che la ottimizzino in funzione della conversione.

Prima di impostare ogni strategia è sempre necessario indagare su gusti, abitudini e desideri della nostra audience. Questa fase sarà fondamentale anche per comprendere su quali dei diversi eventi stagionali a nostra disposizione ci conviene puntare, o se ci sono occasioni particolarmente sentite dal nostro pubblico.


  • Definisci il messaggio della campagna

Una campagna stagionale punta sulla temporaneità del messaggio e per ottimizzarne al meglio gli effetti dobbiamo assicurarci di veicolarlo attraverso quanti più canali abbiamo a disposizione. Questo non significa che il contenuto proposto debba essere lo stesso per il sito o i diversi social: come abbiamo scritto in più occasioni, ogni social network ha dinamiche specifiche e richiede differenti modalità di comunicazione.

Il messaggio che lanciamo in queste occasioni deve puntare sull’emotività: in questo modo, puntando sulla rievocazione di emozioni comunemente legate al momento o alla ricorrenza festiva specifica, faremo in modo che l’utente che ci legge ci percepisca come intimamente connessi a lui e a quello che sta vivendo. Dobbiamo inserirci nel racconto di una storia, del percorso che il nostro cliente sta vivendo e dobbiamo mostrarci come partecipi e coinvolti.

La pubblicità di Natale di John Lewis è ogni anno tra le più attese del pubblico inglese. Quest’ultima conta quasi 23 milioni di visualizzazioni ed è ormai uno dei loro principali strumenti di generazione traffico.


  • Pianifica

Un approccio di Seasonal Marketing non può essere adottato senza una buona pianificazione: la tempestività è fondamentale. Questo significa non solo selezionare bene le occasioni in calendario che vogliamo sfruttare e pianificare in anticipo le diverse campagne, ma anche definire con un buon anticipo ogni fase di sviluppo e attuazione della campagne stesse.

Non basta gridare al Natale per richiamare clienti e far crescere le condivisioni: le feste sono ricorsive, i consumatori sono esposti ogni anno a un’infinita quantità di promozioni che puntano sugli stessi temi. Per essere originali, per distinguersi, occorre dedicare tempo e energie.

Quest’anno H&M ha scelto una pubblicità dall’evidente alto valore di produzione, con un regista importante, Wes Anderson, un attore molto popolare, Adrien Brody.


  • Organizza tutti i tuoi canali

Impostando una strategia di Seasonal Marketing, soprattutto quando si punta specialmente a pochi eventi importanti nel corso dell’anno, dobbiamo allineare tutte le piattaforme marketing a nostra disposizione: social, email, blog, SEO. In questo modo la strategia risulterà coesa e il flusso di contenuti veicolati otterrà migliori risultati.

Un buon esempio è stata la campagna della catena di supermercati inglesi Budgens, che ha saputo sfruttare al meglio ogni canale social, sempre in funzione del Natale. Hanno scelto di privilegiare Twitter e Instagram per far parlare la mascotte #BuddieThePug creata apposta per l’occasione che ha generato un alto volume di coinvolgimento da parte dei clienti e degli utenti dei social.

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  • Monitora i tuoi risultati

Come sempre, questo aspetto è essenziale. Tenere sotto controllo gli analytics è fondamentale per comprendere se la strategia scelta sia vincente e dove sia invece necessario intervenire.

Dobbiamo chiederci qual è la fonte di traffico più significativa, quali pagine ottengono il miglior bounce rate e quali convertono meglio.

Una volta terminata la campagna, raccogliere un report esaustivo ci permetterà di costruire un buon terreno su cui partire per impostare le nostre strategie dell’anno successivo: sapremo su che canale puntare e quali temi otterranno le performances migliori. Allo stesso tempo dobbiamo stare attenti a non ripeterci, non possiamo proporre ogni anno lo stesso contenuto.


Ogni anno si presentano occasioni importanti per lanciare campagne mirate e che solitamente risultano di grande impatto anche sui mesi successivi. Saper sfruttare questi momenti e raccogliere il massimo che hanno da offrire in termini di generazione di traffico, engagement e lead generation richiede un’accurata pianificazione, che segua i principi del Seasonal Marketing.

Pinterest for business: 5 consigli utili

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Nella sezione Social Media Optimization di questo blog abbiamo cercato di coprire una vasta gamma di argomenti che possano trattare le diverse possibilità per le aziende di affacciarsi al mondo dei social media e di sfruttare così nuove occasioni di promozione e lead generation. Con questo intento è molto comune prendere in considerazione canali maggiormente frequentati come Facebook, LinkedIn o Twitter e non prestare la giusta attenzione ad altre piattaforme più giovani ma in costante crescita.

Tra queste, sicuramente possiamo annoverare anche Pinterest, un canale in continua evoluzione e sempre più aperto alle aziende.

Secondo recenti analisi, Pinterest conta circa 100 milioni di utenti attivi, di cui l’85% risulta essere pubblico femminile. Stando alle dichiarazioni nel loro blog interno, ciò che distingue questo social può essere descritto così:

That’s what Pinterest’s idea search is all about: helping you find the right ideas for you. Just type in “kid party ideas” and find your way to the perfect theme, invite, favors, decorations and cake. Every month, people do more than 2 billion searches on Pinterest to find ideas that match their own unique tastes and circumstances.

Nella sua proposta, Pinterest cerca di differenziarsi proprio nelle modalità di ricerca. Come abbiamo già notato nell’articolo “Facebook e Google: 4 nuove funzioni che devi assolutamente conoscere” Facebook, ad esempio, sta spingendo sempre di più per affinare una barra di ricerca che risponda alle specifiche domande degli utenti come fa già quella di Google. Dal canto suo Pinterest risponde puntando su una ricerca basata sulle idee e sull’offrire un’ampia gamma di risposte generali e indicative, dove quindi l’utente non fa domande dirette come ad esempio “servizio/location per festa di bambini” ma cerca ispirazioni, come “idee per festa di bambini”.

Per ottenere un tale risultato, Pinterest ha costruito un enorme catalog di idee, ma la vera innovazione sta nel suo puntare sulle persone che frequentano il social quotidianamente, più che su robot e algoritmi che selezionino le proposte. Tra i feed che ogni utente riceve, vige il principio fondamentale del “la persona a cui piace X, apprezza anche Y” e il catalogo viene costantemente ampliato da ciò che gli utenti stessi vanno a pinnare ogni giorno.

Vediamo come queste particolari caratteristiche si prestano anche a sostenere l’attività di marketing di un’azienda.

Pinterest for business: 5 consigli utili

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Quando si pensa ai social media più utili per sostenere il nostro business, spesso dimentichiamo di considerare Pinterest, ma si tratta proprio di un’opportunità mancata, soprattutto se la nostra azienda è B2C e principalmente offre un prodotto, non un servizio.

Perché un’azienda dovrebbe scegliere Pinterest

Presidiare anche questo canale può essere, infatti, un’occasione per mostrare il nostro prodotto soprattutto a chi ancora non ci conosce, particolarmente adatto quindi anche ad un brand molto giovane. 

Gli utenti di questo social lo sfruttano per cercare o salvare oggetti che desiderano acquistare, entrando a far parte di quel processo di social buying: secondo Pinterest l’87% degli utenti ha acquistato un prodotto grazie a questo social e il 93% lo ha utilizzato per pianificare un acquisto futuro. È indubbio dunque che si tratti di una vetrina indispensabile per chi voglia mostrare il proprio prodotto ad una larga audience, già preselezionata e targettizzata in base alle preferenze già espresse. In questo senso, i dati dimostrano anche che Pinterest è un ottimo strumento per aumentare il traffico che conduce al sito.

A questo punto non c’è da esitare, dobbiamo subito attivare un account business per il nostro brand: utilizzare solo un account personale non ci permetterà di avere accesso agli analytics e a tante altre funzioni pensate apposta per le aziende.

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5 consigli per ottimizzare la nostra presenza su Pinterest

  • Rendi il tuo brand visibile su Pinterest

Per assicurarci di essere accessibili alla più larga audience possibile, dobbiamo includere il nome del nostro brand e l’indirizzo del nostro sito in tutte le sezioni del social.

Quando pinniamo un’immagine, possiamo aggiungere una descrizione: se i pin provengono dal nostro sito, è bene proporre una descrizione accurata, in cui citiamo il nome del nostro marchio e keyword che ci aiuteranno a comparire nelle ricerche interne.


  • Fai sì che il tuo sito sia Pinterest-friendly

Per facilitare la condivisione del nostro contenuto su Pinterest, dobbiamo far sì che il nostro sito sia facilmente aperto alla condivisione per gli utenti di questo social. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo innanzitutto aggiungere il bottone Save o Pin It, così sarà più facile salvare le immagini dei nostri prodotti o idee.

Il nostro sito deve inoltre comprendere un bottone Follow e deve dare la possibilità di sfruttare i Pin Dettagliati (Rich Pin), ovvero Pin che contengono informazioni supplementari. Pinterest offre 6 diversi tipi di Pin dettagliati e possiamo scegliere quello che più si adatta al nostro prodotto.

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  • Ottimizza la forma del contenuto

Per far sì che il nostro prodotto venga condiviso il più possibile, dobbiamo assicurarci che il contenuto che proponiamo sia adatto a questo canale: originale, curato e con una grande enfasi sulla qualità delle immagini. Pinterest è un medium essenzialmente visivo e il contenuto deve essere proposto in maniera sempre visivamente accattivante.

Dobbiamo anche acquisire consapevolezza su come Pinterest verrà fruito dagli utenti e di come si presenta strutturalmente: gli utenti accederanno principalmente da mobile, dove il feed è organizzato con immagini che scorrono in colonna. Saremo quindi più efficaci se proporremo immagini verticali, in alta qualità e quanto più possibile lunghe, che saranno più evidenti all’interno del feed.

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  • Studia le categorie di Pinterest

Come abbiamo detto, generalmente gli utenti su Pinterest ricercano idee o ispirazioni, e anche quando cercano un prodotto specifico, ad esempio “orecchini”, non entreranno molto nel dettaglio nel fornire termini di ricerca, limitandosi per lo più a descrivere il prodotto e non a cercare uno specifico brand.

Pinterest ha dunque definito alcune categorie generiche, tra le più utilizzate troviamo home decor, food and drink, matrimoni, DIY e ricette. Dobbiamo quindi capire quale categoria sia più appropriata per il nostro business e categorizzare ogni Board che creiamo per mostrare il nostro prodotto: in questo modo sarà certamente più semplice per gli utenti rintracciare i nostri contenuti.

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  • Punta su contenuto educativo

Su Pinterest si cerca l’ispirazione, si cercano idee: gli utenti vogliono scoprire nuovi modi per svolgere le loro attività preferite e noi possiamo sfruttare questa occasione per mostrarci come esperti nel nostro settore.

Se il nostro business offre un servizio, potremo quindi puntare su tutorials, articoli educativi in cui mostriamo le nostre competenze, o sfruttare la componente visiva di infografiche accattivanti. Se invece vendiamo un prodotto specifico, possiamo cercare un modo per metterlo in mostra in contesti originali, che forniscano all’utente un’idea nuova sull’utilizzo che potrebbero farne.


Che i social media siano un terreno estremamente fertile per ogni azienda che dedichi gran parte dei suoi sforzi di promozione al digital marketing, è ormai un dato assodato. Se vogliamo cogliere appieno le possibilità offerte dai social contemporanei, dobbiamo assicurarci di presidiarli tutti al meglio, soprattutto quelli che hanno un potenziale in costante crescita per le aziende.

Come sempre, controllare costantemente gli analytics offerti dai diversi canali è un passaggio fondamentale per assicurarci che la nostra strategia stia funzionando e anche il caso di Pinterest non è diverso.

Se hai bisogno di una audit più specifico e di un’analisi sulle tue attività di social media marketing compila questo form.

Verrai contattato in 24 ore e avrai a disposizione un digital business audit gratuito della durata di 2 ore per creare insieme la strategia di digital marketing per il tuo sito web.

SEO: come ottimizzare le immagini del tuo sito web

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Nella sezione dedicata alla SEO del nostro blog, ci siamo dedicati a lungo all’ottimizzazione delle pagine per favorirne il posizionamento: dai motivi per cui Google non indicizza il tuo sito ai consigli per migliorare il posizionamento in SERP, fino agli errori da evitare nelle campagne di link buiding.

Se da un lato la SEO è incremento del posizionamento in SERP, dall’altro è necessariamente l’aumento del traffico qualificato corrispondente: sapersi concentrare su keyword valide ed efficaci è la vera chiave di volta della strategia.

Abbiamo scritto nell’articolo “SEO: Quali dei 7 insiemi di keyword utilizzi per posizionarti?“:

Per posizionare le pagine del tuo sito web o e-commerce devi rendere il tuo contenuto una risorsa di qualità per le query corrispondenti che gli utenti eseguono durante gli 8 micromomenti fondamentali della giornata.

Quale gruppo di keyword devi assolutamente utilizzare per ottimizzare il posizionamento, viene spiegato da Ryan Shelley, fondatore di Shelley Media Arts LLC. e considerato uno dei più grando esperti SEO a livello globale.

Riuscire a definire e categorizzare le keywords migliori ed utilizzarle correttamente è una tattica essenziale per veicolare traffico di qualità sul tuo sito web: ci sono molte scuole di pensiero riguardo a come gli insiemi di keyword dovrebbero essere usate, ma probabilmente l’approcio che presentiamo è il più efficace in termini di risultati.

Non abbiamo mai affrontato un tema che – seppur importante – viene spesso tralasciato nel processo di ottimizzazione base di un sito web o e-commerce: l’ottimizzazione delle immagini.

Che si tratti di articoli del blog o delle pagine del sito, le immagini sono parte fondamentale della creazione del contenuto; rendono più accattivante l’impostazione grafica, migliorano il processo descrittivo del prodotto correlato e sono molto utili nel processo emozionale che – soprattutto per gli acquisti d’impulso – influenzano la propensione all’acquisto dei tuoi utenti.

Una buona ottimizzazione per le immagini che scegli produce due effetti positivi:

  1. lato utente: maggiore velocità nel caricamento della pagina = bounce rate migliore;
  2. lato Google: il bot “legge” l’immagine, la indicizza e la mostra nella sezione “Immagini”.

SEO: come ottimizzare le immagini

  • Nome del file

Google è molto intelligente, ma non riesce ancora a leggere le immagini.
Nella nostra esperienza in consulenza SEO, non abbiamo praticamente mai trovato un sito web le cui immagini fossero ottimizzate sin dal loro inizio: il nome del file.

È invece incredibilmente importante nominare l’immagine con la keyword correlata principale.
Come sceglierla? Immagina per quale keyword vorresti visualizzare l’immagine quando effettui una ricerca e agisci di conseguenza.

Se la keyword è una “keyword phrase” utilizza i trattini (-) tra una parola e l’altra.

L’immagine di copertina di questo articolo è nominata “seo-immagini.jpg”: molto meglio di “1407799223-1-advanced.jpg”, non credi?

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Come ottimizzare SEO le immagini di un sito web

  • Dimensioni e Peso del file

La velocità di risposta di una pagina è uno dei fattori SEO più rilevanti. Lo è anche dal punto di vista della user-experience poichè un utente che impiega troppo tempo a caricare una pagina ha buonissime probabilità di abbandonarla per una – più veloce – dove trovare risposte alle proprie domande.

Sia che utilizziate immagini scaricate dal web sia che le compriate, molto probabilmente vi servirete di immagini in alta definizione che ha per contro peso e dimensioni considerevoli.

Per le dimensioni potete utilizzare Photoshop o Canva e considerare come benchmark – soprattutto per le immagini da inserire negli articoli del blog – 800×600 px.

Per ridurre il peso, Photoshop ancora una volta risolve il problema, così come TinyPNG: cerca di non superare mai gli 80 Kb.

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Come ottimizzare le dimensione e il peso delle immagini

  • Attributo ALT delle immagini

Ogni immagine presente sul tuo sito deve avere un attributo ALT.

L’ALT Title è il nome che Google mostra agli utenti in caso l’immagine non venga caricata.

Anche in questa parte la descrizione deve contenere le keyword e formare una “frase di 4/5 parole”

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L’attributo ALT per le immagini

  • Title delle immagini

Il Title non è fondamentale come l’attributo ALT, ma la SEO è un lavoro di squadra. 

È fondamentale per l’esperienza dell’utente che al passaggio del mouse visualizza il titolo della foto; per questo motivo deve essere breve e conciso e dare subito all’utente le informazioni di cui ha bisogno.


  • Didascalia

E’ coma la sinossi di un libro.

Riassume il senso dell’immagine all’interno del testo e può esser utilizzato lato SEO per dare ai motori di ricerca buone informazioni circa il contenuto della pagina.

 

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Discalia SEO delle immagini

Nome del file, dimensione e peso, attributo ALT, title, e didascalia: ottimizza le immagini del tuo sito in maniera efficace per garantirti posizionamento in SERP e un’esperienza migliore per i tuoi utenti. Perchè la SEO è una questione di centimetri.

Se hai bisogno di una audit più specifico e di un’analisi sullo stato del tuo piano di content marketing e SEO, compila questo form.

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Instagram Stories like a pro: 4 tecniche efficaci per promuovere il tuo business

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Nella nostra sezione sulla Social Media Optimization ci troviamo sempre più spesso a parlare di Instagram e delle possibilità che offre ai marketer e alle aziende per promuoversi.

Se infatti l’importanza di presidiare con una certa sistematicità tutti, o almeno gran parte, dei social network disponibili è chiara anche a chi muove i primi passi nel campo del digital marketing, allo stesso tempo non è così immediato comprendere come anche le aziende possano sfruttare social con possibilità di promozione meno esplicite come ad esempio Instagram.

In “Instagram e Social Media Marketing: il profilo perfetto in 5 mosse” abbiamo descritto le possibilità di promozione offerte da Instagram, adatte soprattutto ad aziende che vendono un prodotto specifico:

1. Veicolando il suo messaggio esclusivamente tramite immagini, Instagram permette la costruzione di uno storytelling nuovo e più coinvolgente.

2. È sempre più vicino alle esigenze di promozione delle aziende, che oggi possono pubblicizzarsi, lanciare call to action e connettersi agilmente agli altri canali social.

3. La sua efficacia è dovuta anche alla sua discrezione: Instagram permette di creare una narrativa che coinvolga il consumatore, senza necessariamente esplicitare la natura pubblicitaria del suo contenuto, diventando quindi un strumento strategico in chiave native advertising.

Tra le più recenti funzioni introdotte nel mondo dei social network, quella delle Stories di Instagram ha sicuramente fatto molto discutere, ma allo stesso tempo ha destato un certo interesse tra gli addetti al settore più attenti e sempre alla ricerca di nuove possibilità di sviluppo.

Abbiamo affrontato in “Instagram stories vs. Snapchat stories: chi vincerà la battaglia?” le ragioni alla base di critiche e dibattiti: le storie di Instagram sono state definite un tentativo, forse un po’ maldestro, di replicare funzioni e caratteristiche che fino a quel momento caratterizzavano principalmente Snapchat e lo differenziavano dal restante panorama di social network.

Oggi invece, vogliamo concentrarci su come i brand possano sfruttare le Instagram Stories, integrandole nella loro più ampia strategia di social media marketing.

Instagram Stories like a pro: 4 tecniche efficaci per promuovere il tuo business

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Innanzitutto di cosa si tratta: le Instagram Stories ci permettono di postare foto e video legate tra loro per raccontare una storia nel corso di una giornata; non compaiono nel classico stream feed, ma sono accessibili separatamente; si possono aggiungere filtri o scritte; dopo 24 ore scompariranno automaticamente.

Trattare le Instagram Stories come quelle di Snapchat sarebbe però un errore: lo stile dei contenuti ospitati da un canale come Snapchat, che punta in ogni suo aspetto sulla temporaneità e sulla immediatezza, risulta più improvvisato e forse un po’ più crudo. Per grandi o piccole aziende il cui target risulti più maturo di quello maggiormente presente sul social rivale (15-25 anni), può risultare più adatto mantenere uno stile più curato e professionale.

Certo, in entrambi i casi si deve puntare su immediatezza e temporaneità, ma su Instagram è specialmente importante far sì che le storie prodotte siano ben rappresentative dell’immagine del nostro brand che già veicoliamo su altri social.
Ora andiamo nel dettaglio di 4 tecniche per sfruttare al meglio le possibilità offerte da questa funzione.


  • Mostra il dietro le quinte

Soprattutto le piccole aziende possono sfruttare nuove occasioni come le Instagram Stories per esplorare strategie più innovative o sperimentali; grandi compagnie avranno sicuramente più difficoltà ad integrare nuovi strumenti con campagne già molto strutturate.

A questo proposito, possiamo dire che Instagram è uno strumento eccellente non solo per mostrare il prodotto o servizio che la nostra azienda propone, ma anche per dare ai nostri follower la possibilità di accedere al dietro le quinte di come questi vengono realizzati. Incuriosire gli utenti con l’occasione unica di assistere ai retroscena di produzione sarà ancora più efficace se veicolato utilizzando un canale che fa della temporaneità e dell’effimerità la sua carta vincente: il senso di urgenza prodotto, unito al contenuto esclusivo proposto, spingerà gli utenti ad accedere alle storie e ai nostri contenuti.

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  • Lancia offerte speciali

Per lo stesso motivo, risulterà particolarmente efficace anche lanciare con le Instagram Stories anche offerte speciali.

Dobbiamo ricordarci che le storie vanno pubblicate con meno regolarità rispetto ai normali post: combinando il loro scomparire dopo solo 24 ore e una certa scarsità, riusciremo a potenziarne ancor più gli effetti positivi.

Un modo per lanciare offerte speciali con le Instagram Stories potrebbe essere quello di inserire un coupon o codice sconto nella storia, specificando che una volta scomparsa questa, anche il codice non sarà più utilizzabile. Il coupon può indirizzare i nostri follower ad un link nella nostra bio, che lo porti poi ad una landing page dedicata, oppure può chiedere all’utente di risponderci con un messaggio diretto.

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  • Sfrutta un Takeover

Un modo per far crescere velocemente il nostro account è lanciare un takeover, ovvero lasciare il nostro account nelle mani di un’unica persona per un periodo breve, magari un giorno intero.

In questa fase, sono due gli aspetti molto importanti che dobbiamo prendere in considerazione:

  1. dobbiamo scegliere bene a chi affidare il nostro account: se riuscissimo a coinvolgere un influencer o qualcuno che è già riconosciuto come una voce autorevole nel nostro settore di riferimento, cattureremmo l’attenzione non solo della nostra fan base, ma anche della sua e di tutti coloro che non vorranno perdersi questa collaborazione così speciale;
  2. dobbiamo puntare sul rapporto tra la nostra azienda e il partner: lasciare che qualcuno gestisca il nostro account per un giorno, non vuol dire che le nostre storie debbano divenire una semplice occasione di pubblicità per il partner. Dobbiamo veicolare un messaggio di collaborazione e includere nelle storie un messaggio o call to action molto forte.

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  • Mostra un altro lato della tua azienda

Come abbiamo detto, la temporaneità di ciò che viene pubblicato nelle Instagram Stories non deve portarci a non curarne stile e contenuto. Allo stesso tempo, possiamo sfruttare le storie per dare un’immagine della nostra azienda che magari fatica ad emergere nella nostra presenza social più consueta: un’immagine più familiare e aperta magari.

Pur curandone lo stile, possiamo proporre storie più naturali e genuine; possiamo quindi raccontare i rapporti tra i dipendenti, il legame tra questi e il nostro brand, tra l’azienda e il suo pubblico.

Se il logo della nostra azienda comparirà con una certa regolarità tra le storie offerte ai nostri follower e se saremo in grado di trasmettere un’immagine calda e umanizzata del brand, creeremo nuove opportunità di coinvolgimento e ci assicureremo una fan base più leale e fidelizzata.


Alcuni dati più recenti ci dicono che nonostante i 500 milioni di utenti attivi al mese che Instagram può contare, solo il 36% dei marketers si impegna a sfruttare tutte le possibilità offerte da questo canale per sostenere un’attività di crescita aziendale.

Si tratta invece di uno strumento con un enorme potenziale, adottabile da aziende di ogni genere, piccole o grandi, che vendono prodotti o servizi. Per definire strategie complete ed efficaci, al giorno d’oggi non possiamo ignorare nessun canale a nostra disposizione, soprattutto uno in costante crescita come Instagram.

Se hai bisogno di una consulenza specifica e di un’analisi sullo stato delle tue attività di social media marketing e di lead generation, compila questo form.

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Facebook: dimensioni delle immagini e specifiche tecniche per ogni inserzione [seconda parte]

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[Questa guida si compone in due parti. Affronteremo il tema delle dimensioni delle immagini e le specifiche tecniche per ogni tipologia di inserzione di Facebook]

In questa prima parte della guida alle dimensioni delle immagini e alle specifiche tecniche per ogni inserzione di Facebook, abbiamo analizzato Pagina, Installazione App, Post Sponsorizzati di Foto, Visualizzazioni di Video e Carousel.

Nella seconda parte analizzeremo Click al Sito, Eventi Sponsorizzati, Lead Generation, Offerte, Fan Acquisition e Post Sponsorizzati di Testo.

Nella prima parte della nostra guida abbiamo analizzato – e mostrato – le dimensioni corrette delle immagini da inserire per le inserzioni di una pagina Facebook: iniziando da foto profilo e copertina, passando per l’incremento delle installazioni dell’app e i post sponsorizzati di foto, finendo con una panoramica sulle immagini per le inserzioni di “Visualizzazioni di Video” e carousel.

Il punteggio di qualità di un’inserzione – come sappiamo – è dato dal CTR dell’inserzione, ossia il rapporto tra impressioni e click. Maggiore è la risposta degli utenti, maggiore sarà il CTR e la probabilità di abbassare il costo di acquisizione legato all’obiettivo.

Sono 3 i punti fondamentali su cui intervenire per incrementare il CTR:

  1. Definire correttamente la tua target audience;
  2. Inserire un copy efficace;
  3. Ottimizzare le immagini o i video all’interno delle inserzioni.

Anche il budget gioca un ruolo importante perchè – ovviamente – permette di aumentare il numero di persone che verranno “colpite” dalle inserzioni.

In questa guida ci soffermiamo quindi su come “mettere a dimensione” correttamente le immagini delle inserzioni per tutti i tipi di posizionamento come desktop, mobile o colonna di destra.

Più di 1300 opzioni di profilazione – solo per le adv – che rendono indispensabile per la tua azienda il consolidamento della presenza digitale per intercettare tutto il percorso multicanale degli utenti che trovano – soprattutto in Facebook – una delle fonti di acquisizione delle informazioni per validare il proprio processo decisionale di acquisto.

Dopo l’aggiornamento grafico e con la nascita di nuove funzionalità di adv, Facebook si rivela da una parte una risorsa sempre più preziosa per i marketer e, dall’altra, rende la composizione delle foto della pagina, dei post e delle adv un po’ più complessa proprio a causa dei continui cambiamenti.

Facciamo un po’ di chiarezza.

Questa guida riporta le misure ufficiali e definitive delle foto e le specifiche tecniche delle ads di Facebook per il 2016.

Facebook: dimensioni delle immagini e specifiche tecniche per ogni inserzione [seconda parte]

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Nella prima parte della guida alle dimensioni delle immagini e alle specifiche tecniche per ogni inserzione di Facebook, abbiamo analizzato Pagina, Installazione App, Post Sponsorizzati di Foto, Visualizzazioni di Video e Carousel.

Nella seconda parte abbiamo analizzato Click al Sito, Eventi Sponsorizzati, Lead Generation, Offerte, Fan Acquisition e Post Sponsorizzati di Testo.

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