Consumer Behaviour: 3 modi per stare al passo in questo periodo

L’impatto dell’emergenza Covid ha provocato un aumento della presenza di consumatori online e un aumento complessivo tra il 50% e il 70% del traffico su Internet. Milioni di persone, infatti, cercano intrattenimento, lavorano da casa o semplicemente ordinano la spesa online. Questi cambiamenti nel comportamento indicano che le esigenze dei consumatori si stanno evolvendo per adattarsi alla nuova situazione che stiamo vivendo.

La sfida per i brand è capire come stare al passo con questa nuova realtà, offrire ai clienti ciò di cui hanno bisogno e prepararsi nel modo migliore al ritorno alla normalità.

Il valore dei first-party data

Secondo Google un approccio valido è utilizzare meglio i dati di cui sei già in possesso: i dati proprietari, cioè le informazioni ottenute direttamente dai clienti, tramite le attività di CRM, le analisi dei dati del sito web, le vendite e altro ancora, a cui puoi attingere, ovviamente in maniera conforme alle normative locali in materia di privacy.

Questi dati sono particolarmente utili per i professionisti del marketing perché sono direttamente legati al business e offrono informazioni chiare sui clienti e sui tipi di prodotti o servizi richiesti. Puoi utilizzare questi dati anche per migliorare l’esperienza online, aumentando le conversioni e il ritorno sull’investimento.

Persino prima dell’emergenza coronavirus, i migliori professionisti del marketing ritenevano essenziale adottare una strategia basata sui dati per generare entrate e ridurre i costi. Nel futuro, l’utilizzo responsabile dei dati di prima parte avrà un ruolo sempre più importante.

Ma vediamo più in dettaglio quali sono i modi per cavalcare i cambiamenti di questo periodo.

1. Comprendere il pubblico e come cambiano le sue esigenze

Ora che le abitudini e le preferenze delle persone sono state rivoluzionate, potrai osservare nuovi comportamenti degli utenti o l’interesse da parte di nuovi acquirenti appartenenti a gruppi demografici che prima non avevi considerato. L’analisi dei dati proprietari ti aiuterà a comprendere con esattezza la natura di questi cambiamenti.

I dati ti consentiranno inoltre di comprendere a fondo il Customer Lifetime Value e identificare i clienti a maggior rischio di abbandono.

Strumenti come Google Analytics possono essere utili a questo scopo così come Informazioni sul pubblico di Google Ads, un altro strumento che consente di comprendere i dati raccolti e rilevare nuove tendenze e opportunità.

2. Raggiungere e coinvolgere i clienti più importanti

Ora come non mai è importante trasmettere il messaggio giusto e offrire ai consumatori informazioni pertinenti e utili nel momento più adatto del customer journey. Le strategie basate sui dati aiutano i professionisti del marketing a raggiungere i clienti più interessanti e a personalizzare i messaggi, riducendo al minimo le attività (e quindi le spese) poco efficaci. La pertinenza e il risparmio sui costi assumono un ruolo cruciale per i business particolarmente in questo momento.

Uno strumento utile è Customer Match di Google Ads che consente di pubblicare campagne personalizzate per i segmenti di pubblico principali, con il risultato di aumentare il tasso di conversione rispetto al valore medio.

Google Ads o Google Analytics offrono inoltre lo strumento Segmenti di pubblico per il remarketing, che consente di utilizzare i dati proprietari offline o online per raggiungere i clienti potenziali e coinvolgerli sul motore di  Ricerca, Gmail, YouTube e Display, con l’obiettivo di riagganciare gli utenti e con il risultato di aumentare traffico e conversioni.

Questi strumenti consentono di ottimizzare gli annunci per raggiungere solo un segmento di clienti o promuovere solo una determinata categoria di prodotti, offrendo così un aiuto specifico e tempestivo alle aziende che devono affrontare problemi logistici o di fornitura. Ad esempio, un rivenditore in difficoltà con l’evasione degli ordini a causa della riduzione del personale di magazzino può utilizzare Customer Match per dare la priorità ai clienti più fedeli.

Lo strumento può essere abbinato a Segmenti di pubblico simili, che può consentire di aumentare i tassi di conversione entrando in contatto con nuovi utenti simili ai clienti di segmenti redditizi esistenti o visitatori del sito.

I retailer hanno a disposizione anche la funzione Ricerca su sito di Google Analytics per capire se i clienti cercano principalmente informazioni sulla consegna, politiche di reso o dati simili. In tal caso, può essere interessante modificare il sito per rendere questi contenuti più visibili e facilmente rintracciabili.

3. Utilizzare dati e insight per creare migliori esperienze per gli utenti

I dati e gli insight sull’evoluzione dei comportamenti dei clienti sono utili anche per creare esperienze utente migliori. Ad esempio, puoi perfezionare il sito o l’app per migliorare la navigazione e ridurre le frequenze di rimbalzo in determinate pagine o persino adattare le creatività per promuovere i prodotti più richiesti della settimana.

A tal scopo, puoi utilizzare ad esempio Google Optimize, uno strumento gratuito che consente di eseguire test sul sito web, per identificare meglio i contenuti interessanti per i clienti e migliorare di conseguenza l’efficacia del sito.

Conclusioni

In questa fase di cambiamento, è facile sottovalutare l’utilità dei dati per molti brand la cui priorità è ora la sola sopravvivenza. Tuttavia, i business che si affidano all’utilizzo responsabile dei dati proprietari per comprendere i cambiamenti nel comportamento dei consumatori potranno creare strategie di marketing più efficaci sia nel breve termine che al ritorno alla normalità.

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Fonte: Think with Google

 

 

Collegare Google Analytics e Google Ads: un connubio vincente – Part 2

Nel post precedente abbiamo parlato della guida realizzata da Google, che illustra best practice e soluzioni che possono aiutare le aziende a ottimizzare i propri sforzi di marketing e far crescere la propria attività. In particolare, il collegamento di Google Analytics e Google Ads come soluzione vincente per ottimizzare le offerte e adattare il messaggio per il proprio pubblico.

Abbiamo spiegato perché mai oggi questa strategia è così importante, facendo riferimento al cambiamento del processo di acquisto di questi tempi. Un processo, non più lineare, in quanto gli utenti utenti stanno diventando sempre più esigenti e la sfida di ogni marketer è quella di anticiparne le intenzioni e soddisfarne le aspettative sempre più elevate e rendere le esperienze pertinenti e personalizzate.

Nella prima parte del post abbiamo descritto le soluzioni che aiutano i team a ottenere questi risultati e realizzare la crescita delle attività e, come il collegamento tra Google Analytics e Google Ads aiuti a ottimizzare le offerte e adattare il messaggio;
al pubblico

In questa seconda parte parleremo di:

a) come le funzionalità di machine learning e cross-device in Google Analytics e Google Ads  aiutano i team a lavorare in modo più intelligente;

b) come ricevere gli approfondimenti di cui hai bisogno per trasformare le sfide di marketing odierne in opportunità di riuscita.

Google Analytics e Google Ads: best practice

 

Google spiega che, con gli account collegati, sarai in grado di:

a) comprendere il tuo pubblico a un livello più profondo;

b) acquisire una conoscenza dettagliata del rendimento delle tue campagne;

c) utilizzare queste informazioni per potenziare le attività di marketing e renderle più intelligenti;

d) valutare attentamente il rendimento delle campagne e adattare di conseguenza l’offerta e la creatività.

Di seguito, riportiamo alcuni casi d’uso significativi – suggeriti da Google – da cui prendere esempio una volta che i tuoi account sono collegati.

Attivare le funzionalità cross-device in Analytics

In Google Analytics puoi scoprire come i clienti interagiscono con il tuo brand su diversi dispositivi. Ad esempio, puoi vedere se gli utenti utilizzano inizialmente il telefono per navigare sul tuo sito e poi si spostano sul laptop per completare l’acquisto. Potresti decidere di aumentare la spesa pubblicitaria per gli annunci per dispositivi mobili dopo aver appreso che
molte conversioni desktop iniziano con un’interazione su questo tipo di dispositivi.
Puoi anche accedere a quattro nuovi report che ti aiutano a comprendere meglio il percorso che i tuoi clienti stanno compiendo sui loro dispositivi.
Questi report cross-device visualizzano solo dati aggregati e anonimizzati di utenti che hanno aderito alla pubblicità personalizzata. Come sempre gli utenti possono annullare la sottoscrizione in qualsiasi momento. Una volta comprese meglio le azioni intraprese dagli utenti sui vari dispositivi, puoi creare segmenti di pubblico più intelligenti che offrano esperienze sul sito
più pertinenti e utili.
Queste e altre funzionalità sono possibili quando scegli di attivare i segnali di Google. Se abiliti questa impostazione, puoi scegliere come target gli utenti che hanno effettuato l’accesso e hanno attivato la personalizzazione degli annunci.

Creare segmenti di pubblico in Analytics e condividerli con Google Ads

Collegare Google Analytics e Google Ads: un connubio vincente-aroundigital

Un segmento di pubblico di Google Analytics è un gruppo di utenti con attributi comuni in un determinato intervallo di tempo. Ad esempio, un segmento di pubblico potrebbe semplicemente raggruppare gli acquirenti correnti oppure
quelli che hanno visualizzato la pagina del prodotto A e sono ritornati entro x giorni per acquistarlo.
Esistono tre modi per creare segmenti di pubblico in Analytics.
›› I segmenti di pubblico preconfigurati di Analytics sono un modo di iniziare. Questo tipo di segmenti include tutti gli utenti che hanno visitato il tuo sito, quelli nuovi, gli utenti di ritorno, quelli che hanno effettuato un acquisto e altri ancora.

›› Gli elenchi intelligenti sono un’altra possibilità. Consentono a Google di gestire il pubblico per tuo conto, utilizzando decine di dimensioni (ad es. la durata della permanenza degli utenti sul tuo sito e il numero di pagine che hanno visitato). In questo modo viene creato un elenco degli utenti che hanno maggiori probabilità di effettuare conversioni nelle sessioni successive.

›› Puoi anche creare le tue definizioni di segmenti di pubblico personalizzate in Analytics. Ecco alcuni esempi di segmenti di pubblico che puoi creare in Analytics:

1. visitatori che hanno aggiunto articoli al carrello ma che lo hanno abbandonato prima dell’acquisto;
2. visitatori che hanno effettuato ricerche sul sito ma non hanno acquistato niente;
3. visitatori con meno di x sessioni sul tuo sito;
4. visitatori che sono stati sul tuo sito in un periodo di tempo specifico;
5. visitatori in una determinata località.

La creazione di un elenco del segmento di pubblico in Google Analytics e la condivisione con Google Ads ti consente di concentrare le tue attività di marketing su tali utenti. Puoi vedere questo segmento di pubblico nei rapporti di Google Analytics per scoprire come interagisce con le tue attività di marketing.
Ecco i passaggi per condividere i segmenti di pubblico in Google Ads.

Creare e importare completamenti obiettivo

Mentre una conversione in Google Analytics di solito rappresenta il completamento di un acquisto o l’acquisizione di un lead, un obiettivo può corrispondere a qualsiasi metrica che ritieni importante, come la durata della permanenza su un sito, un’azione specifica intrapresa su una pagina o una conversione. Quando un visitatore del tuo sito esegue un’azione definita come obiettivo, Analytics la registra come una conversione. L’utilizzo degli obiettivi ti consente di comprendere meglio come i clienti interagiscono con il tuo sito e ti aiuta a misurare l’efficacia della tua strategia di marketing.

L’importazione dei tuoi obiettivi di Google Analytics in Google Ads ti consente di:
1. analizzare l’attività degli utenti sul tuo sito web dopo un clic o un’impressione sull’annuncio;
2. visualizzare nelle schede Campagne e Gruppi di annunci di Google Ads le metriche sul coinvolgimento del sito di Google Analytics, come Frequenza di rimbalzo, Durata sessione media e Pagine/sessione;
3. accedere ai dati di conversione direttamente in Google Ads per modificare le offerte, in modo da aumentare potenzialmente le conversioni e ridurre i costi.

Segui questi passaggi per creare obiettivi in Google Analytics e poi importarli in Google Ads.

Report Informativi

Ora che hai implementato le best practice viste in precedenza, puoi esplorare le molteplici opzioni di generazione dei report disponibili in Google Analytics, in modo da capire l’andamento della tua attività di marketing e intervenire per migliorarla. Ad esempio, conoscere l’interazione tra il tuo sito web, gli annunci e altri canali come email e social ti aiuterà a ottimizzare i messaggi e la creatività.
Analytics ti offre una visione d’insieme del processo che porta a una conversione. Anche se il percorso del cliente è complesso, trovare approfondimenti può essere estremamente facile grazie alle tre categorie di rapporti: Acquisizione, Comportamento, Conversione.

Report sull’acquisizione

Per aiutarti a capire meglio come, gli utenti che fanno clic sulla tua campagna pubblicitaria sono arrivati al tuo sito, Google Analytics offre i seguenti rapporti predefiniti nella barra laterale nella sezione Acquisizione.

Tutto il traffico: quanto sono efficaci le tue campagne? Le campagne che pubblichi via email sono più efficaci di quelle sulla rete di ricerca? In “Tutto il traffico” puoi comprendere l’origine e il mezzo del traffico, ossia l’inserzionista o il canale di marketing che ti invia il traffico. In linea di massima, poiché i tuoi dati riflettono il modo in cui hai impostato la struttura della campagna. Per Google Ads , Google consiglia la codifica automatica che ti aiuta a comprendere facilmente il traffico del tuo sito. Per i media non di Google, l’assegnazione di un nome alla Campagna personalizzata può aiutare a migliorare i rapporti che crei in base a origine e mezzo.

Google Ads: i rapporti di Google Ads forniscono approfondimenti sul rendimento post clic degli utenti che hanno fatto clic sui tuoi annunci e sono poi passati al tuo sito web.

Ecco alcuni esempi di report Google Ads:
›› Campagna: vuoi conoscere l’efficacia delle tue campagne Google Ads per attirare nuovi utenti e fare aumentare le azioni sul tuo sito? Questo rapporto analizza il traffico proveniente dalle tue campagne
Google Ads per rispondere a queste domande e darti un’idea migliore del rendimento delle tue campagne.
›› Parole chiave: alcune parole chiave indirizzano il traffico ma hanno una frequenza di rimbalzo elevata? Quali sono quelle che generanoentrate? Questo rapporto consente di comprendere il rendimento di diverse parole chiave, incluso quello relativo delle parole chiave correlate.
›› Query di ricerca: quali query di ricerca hanno portato alla visualizzazione dei tuoi annunci? Questo rapporto risponde a
queste domande e ti aiuta a perfezionare il modo in cui raggiungi il tuo pubblico.

Report sul comportamento

I report sul comportamento ti aiutano ad analizzare meglio il comportamento degli utenti sul tuo sito web dopo che hanno fatto clic sugli annunci, consentendoti di scoprire quali contenuti hanno il rendimento migliore. Ecco alcuni esempi di rapporti sul comportamento in Analytics.
›› Contenuti del sito: il raggruppamento del sito consente di confrontare il rendimento delle diverse parti dei contenuti del sito. Quante visualizzazioni di pagina sta ricevendo la sezione di abbigliamento maschile del tuo sito? Oppure come sta andando la sezione abbigliamento per il tempo libero? Per scoprirlo, crea raggruppamenti di contenuti che riflettono la struttura logica dei contenuti del tuo sito, per poi visualizzare le metriche sul rendimento aggregate in base ai
raggruppamenti di contenuti.
›› Eventi: quali sono le azioni intraprese dagli utenti sul tuo sito? Gli utenti scaricano contenuti, si iscrivono a newsletter o guardano video? Quando configuri Eventi, puoi vedere i dati sulle interazioni degli utenti e misurare gli eventi principali sul tuo sito.

Report sulle conversioni

In Google Analytics una conversione è il completamento di un’attività importante per il successo della tua attività, come il completamento dell’iscrizione alla newsletter via email o un acquisto.
Gli obiettivi ti aiutano a vedere i passaggi che gli utenti intraprendono nel loro percorso di acquisto. Anche se il tuo obiettivo primario potrebbe essere quello di favorire le conversioni, per gestire efficacemente la tua attività devi comprendere le interazioni con il sito che precedono la conversione. In Analytics, i rapporti Flusso obiettivo possono aiutarti a vedere il percorso intrapreso dagli utenti verso la conversione e se ci sono punti di abbandono mentre gli utenti navigano tra i tuoi contenuti.
Per i siti in cui gli utenti effettueranno acquisti, i rapporti E-commerce ti aiutano a farti un’idea migliore delle conversioni che si verificano sul tuo sito. Ricevi approfondimenti utili sui tuoi prodotti e sulle transazioni in corso sul tuo sito, sui tempi di acquisto degli utenti, sul valore medio degli ordini e altre informazioni utili sugli acquisti degli utenti.
Dopo aver analizzato il rendimento degli obiettivi e/o dell’e-commerce, puoi utilizzare i rapporti Canalizzazioni multicanale per vedere come tutti i tuoi canali interagiscono per generare le vendite. I rapporti sulle canalizzazioni multicanale sono generati dai percorsi di conversione, vale a dire le sequenze di interazioni (clic, referral da canali ecc.) durante i 90 giorni che hanno portato a ciascuna conversione. Analytics registra fino a 5000 interazioni per percorso di conversione.

Conclusioni

Abbiamo illustrato in dettaglio la guida fornita da Google per collegare gli account e sfruttare le potenzialità di questi strumenti: dalle funzionalità cross-device ai segmenti di pubblico, ai vari report utili per ottimizzare la tua strategia di marketing.

Ci sembra che il vantaggio di fare tale operazione, sia evidente. Anche se i consumatori di oggi sono più esperti ed esigenti, questo può solo contribuire a migliorare sempre più per costruire relazioni più solide ed efficaci.

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Leggi altri nostri articoli a tema:

 

Fonte articolo: Google Analytics Ads Guide 2020

Google Data Studio: come funziona e come si utilizza

Google Data Studio: come funziona e come si utilizza

Google Data Studio, attualmente disponibile in versione beta, consente di creare rapporti e dashboard dinamici e di forte impatto visivo.

Con Data Studio è possibile:

  • Collegarsi agevolmente a diverse origini dati.
  • Visualizzare i dati grazie a rapporti e dashboard dinamici, interattivi e dall’aspetto accattivante.
  • Condividere e collaborare con gli altri, seguendo la logica in uso su Google Drive.

Requisiti per l’utilizzo di Data Studio

Per visualizzare un rapporto di Data Studio, è sufficiente disporre di un browser web (quelli testati: Chrome, Firefox e Safari).

Per visualizzare i rapporti, non è necessario un account Google.

Ma per creare rapporti e origini dati, è necessario:

  • avere effettuato l’accesso a un account Google
  • trovarsi in uno dei paesi supportati (non lo sono: Repubblica popolare cinese, Russia, Isole Svalbard e Jan Mayen, Iran, Iraq, Crimea, Corea del Nord, Siria, Cuba)
  • essere in grado di utilizzare Google Drive.

In che modo Data Studio si connette ai dati

Le origini dati utilizzano pipeline ai set di dati sicure chiamate connettori. Quando Data Studio si connette per la prima volta a un determinato tipo di set di dati, ad esempio Google Analytics o AdWords, viene chiesta l’autorizzazione alla connessione, che può essere rimossa in qualsiasi momento. A questo punto, per connettersi a un certo tipo di set di dati, ad esempio, per Google Analytics, è possibile connettersi a un solo account, una proprietà e una vista; per AdWords, ci si connette a un account amministratore o standard; per BigQuery, si fornisce un progetto e una tabella o una query personalizzata e così via.

Al momento, un’origine dati può essere connessa a un solo set di dati.

Una volta specificati i dettagli, Data Studio crea una connessione tra il set di dati e l’origine dati. La nuova origine dati presenta la stessa struttura del set di dati, ma i dati in questione rimangono nel sistema originale e non vengono importati da Data Studio. Un’origine dati è una connessione dal vivo ai propri dati, pertanto, i rapporti vengono aggiornati periodicamente per mostrare i dati più recenti a disposizione.

Data Studio utilizza una cache per migliorare le prestazioni e ridurre i costi potenziali di BigQuery. Gli editor dei rapporti possono aggiornare manualmente i rapporti per mostrare i dati più attuali.

Per visualizzare i dati provenienti da un’origine dati, occorre aggiungerla a un rapporto. In questo modo, tutti i campi dell’origine dati possono essere utilizzati nei grafici e nei controlli. Condividendo il rapporto con altri editor, anche loro potranno utilizzare l’origine dati in questione per creare componenti all’interno del rapporto.

Chi può vedere i dati?

L’origine dati utilizza credenziali per determinare chi può visualizzare i dati.
Esistono sono due tipi di credenziali:

Credenziali del proprietario

Questa opzione autorizza l’accesso al set di dati tramite le credenziali del proprietario dell’origine dati. Viene considerato il proprietario chi crea l’origine dati o la persona a cui è stata trasferita la proprietà. L’opzione Credenziali del proprietario permette ad altre persone di visualizzare o creare rapporti che utilizzano i dati senza che debbano disporre di credenziali di accesso proprie per il set di dati. Questa è l’impostazione predefinita per la maggior parte dei tipi di origine dati.

Ad esempio, se un utente desidera comunicare dei dati relativi al suo canale YouTube a Tizio, che non ha accesso diretto ad esso. L’uso delle credenziali del proprietario nell’origine dati consente a Tizio di vedere i dati in tutti i rapporti che utilizzano tale origine dati, proprio come se si trattasse dell’utente proprietario.

Credenziali del visualizzatore

Questa opzione richiede a chiunque cerchi di visualizzare i dati forniti da un’origine dati di disporre di credenziali di accesso proprie al set di dati.

Creare un rapporto

Il modo più semplice per creare un rapporto Data Studio è utilizzare uno dei modelli di rapporto di esempio. Ciascuno di questi esempi dispone di un pulsante UTILIZZA MODELLO che consente di copiare il rapporto e utilizzare l’origine dati. Se non si è ancora in possesso di un’origine dati, è possibile crearne una al volo.

Per creare un rapporto da zero, occorre utilizzare l’editor rapporti. Quando si crea un nuovo rapporto, viene chiesto di aggiungere un’origine dati. E’ possibile selezionare un’origine dati a cui si ha accesso o crearne una nuova.

Per aggiungere grafici, controlli e altri elementi al rapporto, si utilizza la barra degli strumenti nella parte superiore della pagina per selezionare il componente desiderato. A questo punto, si fa clic sul canvas in cui si desidera inserirlo. Ogni volta che viene selzionato un componente sul canvas, è possibile configurarne i dati e le proprietà di stile tramite il riquadro a destra.

Utilizzare più origini dati in un rapporto

In un rapporto Data Studio è pssibile utilizzare quante origini dati vuoi e di qualsiasi tipo. Ad esempio, è possibile inserire una tabella del traffico del sito web di Google Analytics, una che mostra le impressioni dell’annuncio AdWords e un grafico a barre dei costi dei media offline provenienti da un foglio Google, tutti nello stesso rapporto.

Ogni componente può essere connesso a una sola origine dati.

Nozioni di base sulla condivisione

E’ possibile condividere rapporti e origini dati affinché altre persone possano visualizzarli o modificarli. Proprio come per i documenti di Google Drive, i rapporti e le origini dati Data Studio possono essere condivisi con indirizzi email singoli e Google Gruppi. I rapporti possono anche essere condivisi in forma anonima, in modo che non sia necessario disporre di credenziali di accesso a Google per visualizzarli. Per modificare i rapporti e visualizzare e modificare le origini dati è necessario eseguire l’accesso.

E’ possibile condividere un rapporto, senza condividerne l’origine dati. Anche se non viene condivisa un’origine dati con gli editor di un rapporto, questi ultimi possono comunque aggiungere dimensioni e metriche provenienti da tale origine dati, ma non saranno in grado di vederne la configurazione.

Personalizzare un’origine dati

E’ possibile estendere o riconfigurare un’origine dati esistente. Ad esempio, è possibile rinominare i campi, creare nuove dimensioni e metriche calcolate e modificare le aggregazioni di campi. Se un set di dati viene modificato, è possibile riconnettere l’origine dati per visualizzare tali modifiche in Data Studio.

Tutorial

Ecco alcuni video per comprendere al meglio le funzionalità dello strumento:

 

 

Google Trends 2017 in Italia e nel mondo

Google Trends 2017 in Italia e nel mondo

Il 2017 sta per volgere al termine e come ogni anno, a dicembre, Google pubblica le ricerche che hanno fatto tendenza.

Gli elenchi, basati sui termini di ricerca per cui è stato rilevato un alto picco di traffico nel 2017 rispetto al 2016, offrono uno spaccato delle tendenze protagoniste in rete negli ultimi 12 mesi.

Google Trends in Italia

Curiosi di sapere cosa hanno cercato gli italiani su Google?

Parole

1) Nadia Toffa
2) Hotel Rigopiano
3) Italia – Svezia
4) Sanremo
5) Terremoto
6) Giro d’Italia
7) Occidentali’s Karma
8) Tour de France
9) Corea del Nord
10) Champions League

Personaggi

1) Nadia Toffa
2) Gianluigi Donnarumma
3) Nicky Hayden
4) Paolo Villaggio
5) Fabrizio Frizzi
6) Chester Bennington
7) Ermal Meta
8) Chiara Ferragni
9) Chris Cornell
10) Fiorella Mannoia

Eventi

1) Italia – Svezia
2) Sanremo
3) Terremoto
4) Giro d’Italia
5) Tour de France
6) Corea del Nord
7) Champions League
8) Catalogna
9) Uragano Irma
10) Manchester

Come fare…

1) Le olive in salamoia
2) Il back up
3) La marmellata di albicocche
4) La carbonara
5) Lo screenshot
6) Il pesto
7) La crema pasticcera
8) Le bolle di sapone
9) Il passaporto
10) Il cubo di Rubik

Perché

1) La Catalogna vuole l’indipendenza
2) Fischiano le orecchie
3) Le cicale cantano
4) Si festeggia l’8 marzo
5) Si festeggia ferragosto
6) Il sale scioglie il ghiaccio
7) La Corea del Nord vuole attaccare gli Stati Uniti
8) Fedez piange
9) Si chiama Blockhaus
10) C’è la guerra in Siria

Cosa significa…

1) Ipocondriaco
2) Mannaggia
3) Despacito
4) Namaste
5) Panta rei
6) Ius soli
7) Rosatellum
8) Collimare
9) Karma
10) Bae

Biglietti

1) Eicma
2) Vasco Rossi
3) Italia – Svezia
4) Lotteria Italia
5) Finale Champions League
6) U2
7) Finale Coppa Italia
8) Ed Sheeran
9) Rolling Stones
10) Romics

Mete vacanze

1) Sicilia
2) Grecia
3) Sardegna
4) Caraibi
5) Palinuro
6) Croazia
7) Gaeta
8) Cilento
9) Tenerife
10) Malta

Ricette

1) Migliaccio napoletano
2) Carbonara
3) Pastiera
4) Caponata siciliana
5) Colomba
6) Fave dei morti
7) Ribollita toscana
8) Amatriciana
9) Castagnaccio
10) Gateau di patate

Google Trends nel mondo

Diamo un’occhiata anche ai trend mondiali.

Searches

1) Hurricane Irma
2) iPhone 8
3) iPhone X
4) Matt Lauer
5) Meghan Markle
6) 13 Reasons Why
7) Tom Petty
8) Fidget Spinner
9) Chester Bennington
10) India National Cricket Team

People

1) Matt Lauer
2) Meghan Markle
3) Nadia Toffa
4) Harvey Weinstein
5) Kevin Spacey
6) Gal Gadot
7) Melania Trump
8) Floyd Mayweather
9) Michael Flynn
10) Philippe Coutinho

Global News

1) Hurricane Irma
2) Bitcoin
3) Las Vegas Shooting
4) North Korea
5) Solar Eclipse
6) Hurricane Harvey
7) Manchester
8) Hurricane Jose
9) Hurricane Maria
10) April the Giraffe

Actors

1) Meghan Markle
2) Kevin Spacey
3) Gal Gadot
4) Louis C.K.
5) Bill Skarsgård
6) Millie Bobby Brown
7) Tom Holland
8) Kaley Cuoco
9) Saoirse Ronan
10) Jason Momoa

Consumer Tech

1) iPhone 8
2) iPhone X
3) Nintendo Switch
4) Samsung Galaxy S8
5) Xbox One X
6) Nokia 3310
7) Razer Phone
8) Oppo F5
9) OnePlus 5
10) Nokia 6

Elections

1) French election
2) German federal election
3) UK election
4) Uttar Pradesh election
5) Georgia special election
6) Montana special election
7) British Columbia election
8) BMC election
9) Sicilian regional election
10) Dutch election

Global Sporting Events

1) Wimbledon
2) Super Bowl
3) Mayweather vs McGregor Fight
4) Tour de France
5) World Series
6) Australian Open
7) US Open
8) FIFA Confederations Cup
9) NBA Playoffs
10) UEFA Champions League

How To…

1) How to make slime
2) How to make solar eclipse glasses
3) How to buy Bitcoin
4) How to watch Mayweather vs McGregor
5) How to make a fidget spinner
6) How to watch the solar eclipse
7) How to freeze your credit
8) How to play Powerball
9) How to screen record
10) How to lose belly fat fast

Losses

1) Tom Petty
2) Chester Bennington
3) Chris Cornell
4) Bill Paxton
5) Hugh Hefner
6) Aaron Hernandez
7) Lil Peep
8) How to play Powerball
9) Charlie Murphy
10) David Cassidy

Memes

1) Cash Me Outside Meme
2) United Airlines Meme
3) Elf on the Shelf Meme
4) What in Tarnation Meme
5) Spongebob Mocking Meme
6) Romper Meme
7) IT Meme
8) Joe Biden Meme
9) Game of Thrones Meme
10) Hot Dog Meme

Movies

1) IT
2) Wonder Woman
3) Beauty and the Beast
4) Logan
5) Justice League
6) The Fate of the Furious
7) Baahubali 2: The Conclusion
8) Dunkirk
9) La La Land
10) Thor: Ragnorok

Musicians and Bands

1) Ariana Grande
2) Linkin Park
3) Lady Gaga
4) Mariah Carey
5) Ed Sheeran
6) Travis Scott
7) Kendrick Lamar
8) Lil Pump
9) Katy Perry
10) Cardi B

TV Shows

1) Stranger Things
2) 13 Reasons Why
3) Big Brother Brasil
4) Game of Thrones
5) Iron Fist
6) Bigg Boss
7) Riverdale
8) American Gods
9) The Kapil Sharma Show
10) Mindhunter

Songs/Lyrics

1) Despacito
2) Shape of You
3) Perfect
4) Havana
5) Look What You Made Me Do
6) HUMBLE.
7) Versace on the Floor
8) Closer
9) Bad and Boujee
10) Rockstar

Recipe

1) Chicken breast recipe
2) Ground beef recipe
3) Turkish bread recipe
4) French toast recipe
5) Kek tarifi (cake recipe)
6) Pork chop recipe
7) Spaghetti squash recipe
8) Coleslaw recipe
9) Pesto recipe
10) Dumpling recipe

Come Installare Google Analytics sul tuo sito web

Oggi giorno un sito su cui non vengono monitorati i dati è un sito che non è sottoposto a miglioramento continuo. L’attività di marketing non si basa sui dati e viene fatto tutto un po’ a naso. Per questo è importantissimo utilizzare Google Analytics e per installarlo ci sono diversi metodi.

 

1.Configurare l’account Google Analytics

La prima cosa da fare è configurare l’account Google Analytics https://www.google.com/analytics/ ed ottenere ID della property o il codice di monitoraggio se vogliamo installarlo in pagina

2.a Installare Google Analytics tramite Tag Manager

 

Se non è possibile installare il codice in pagina in modo manuale ed avete un CMS conosciuto potete utilizzare dei plugin.

Ci sono due modi:

1)Il primo non ottimizzato ma semplicissimo in cui basta inserire l’id del GTM

2)Il secondo implica di inserire un pezzo di codice in una pagina di editing del template.

  • Una volta installato sul sito va configurato il codice di google analytics.

  • Una volta finito pubblicate

 

2.b Google analytics in pagina

  • Potete riprendere il codice che abbiamo visto all’inizio del tutorial e inserirlo in tutte le pagine oppure, come per GTM, utilizzare un plugin.
  • Per wordpress vi consiglio monster insight

https://wordpress.org/plugins/google-analytics-for-wordpress/