Storytelling: gli insegnamenti del 2020 sui principi fondamentali

Storytelling gli insegnamenti del 2020 sui principi fondamentali - aroundigital

Qual è il modo giusto per entrare in contatto con le persone in questo periodo di pandemia? Bisogna prevedere una nuova formula per uno storytelling efficace?

Un interessante riflessione di Google a tema storytelling nel contesto di questo strano e difficoltoso 2020, cerca di rispondere a queste domande.

Secondo Big G, questo anno, nella sua difficoltà, ha mostrato anche un lato positivo, in quanto ha spinto molti professionisti del marketing a valutare gli aspetti più importanti, a ridimensionare le aspettative e a impegnarsi nel rispettare e sostenere i propri valori.

Un esempio è dato dai brand come Google, Nike o Snickers, che hanno avuto l’occasione di riflettere sui loro principi di base:

  1. Conosciamo davvero il brand purpose?
  2. Stiamo sfruttando tutto il suo potenziale in questo periodo?
  3. Stiamo effettivamente distribuendo il nostro tempo, le persone e i budget nei modi più intelligenti possibili?
  4. Stiamo promuovendo completamente i nostri valori sia all’interno che all’esterno dell’azienda?
  5. Stiamo entrando in contatto con i clienti in modi significativi?

I principi dello storytelling restano invariati

In particolare, l’ultima domanda lascia perplessi alcuni professionisti del marketing che si sono posti una serie di domande, come:

– Qual è il modo giusto per entrare in contatto con le persone in questo periodo?

– Considerando la pesantezza di quest’anno, dobbiamo prevedere una nuova formula per uno storytelling efficace?

– Dobbiamo aspettarci un cambiamento sostanziale nel tono delle creatività e delle comunicazioni di marketing?

Google risponde affermando che i principi dello storytelling restano invariati, indipendentemente da quanto sia cambiato tutto il resto.

Le storie migliori e di maggiore impatto sono sempre quelle radicate nelle verità umane fondamentali e che sono in grado di creare connessioni efficaci tra questi valori e quelli unici che i brand possono trasmettere, in un modo che sia in sintonia con il contesto culturale.

Tuttavia, davanti a significativi cambiamenti, come quelli causati dalla pandemia di COVID-19 o dalla rinascita del movimento Black Lives Matter, i brand devono rivalutare il modo in cui unire tutti questi pezzi per entrare in contatto con le persone utilizzando l’approccio migliore possibile con la giusta dose di empatia, personalità e tempestività.

Lanciare un nuovo spot di 30 secondi con un messaggio tipo “Lo affronteremo insiemenon è probabilmente sufficiente. (Questo è solo un esempio dello storytelling apatico e del mare di messaggi monotoni e identici che abbiamo visto all’inizio della pandemia).

Scava a fondo nei sentimenti delle persone e personalizza in modo unico

Nel suo articolo dedicato allo storyrtelling, Google prende come esempio la creatività di NikeNever Too Far Down“.

Questo messaggio, basato sull’idea che non si è mai troppo in basso per risalire in vetta, combina perfettamente tutti gli elementi chiave. Con una pandemia globale che continua a peggiorare e a farci sentire scoraggiati e frustrati, Nike ha usato in modo appropriato l’esempio delle rimonte sportive per motivarci a trarre forza dalla speranza collettiva e a risollevarci. Come estensione naturale del posizionamento del brand, questa creatività ha avuto un forte impatto poiché riflette i sentimenti delle persone, rispecchia la personalità di Nike e si è posta come una potente testimonianza del momento che stiamo vivendo.

Utilizza il tono giusto e trasmetti messaggi empatici

C’è poi la questione del tono. Il marketing parla agli esseri umani, che sono creature complesse e piene di sfumature con infiniti modi di pensare e diverse esigenze. Analogamente, anche i brand presentano molteplici sfaccettature in termini di personalità.

Quindi, sebbene ci sia stata una deviazione verso messaggi più seri all’inizio dell’anno, le creatività e le comunicazioni si espanderanno di nuovo per rivelare un’ampiezza e una varietà di stili e toni. A volte, le creatività serie e pesanti funzioneranno meglio, ma per altri brand e contesti, la leggerezza e la positività saranno l’orientamento da seguire.

Ad esempio, con la creatività “Return of the Macks” realizzata di recente da Google, il team si è basato su un’idea di semplicità e schiettezza, con un tocco di umorismo, per entrare in contatto con i clienti pronti a sostenere le piccole imprese. Una creatività successiva è stata poi incentrata sull’aspetto pratico e sull’orgoglio di supportare nello specifico luoghi nelle vicinanze trasmettendo una sensazione di calore e familiarità.

E poi c’è Snickers, che fa l’occhiolino ai suoi clienti. La sua creatività “First visitors” amplia il suo messaggio “you’re not you when you’re hungry”, ovvero che non sei più tu quando hai fame, in un modo che, sfrontatamente, ricorda alle persone di fare attenzione alle proprie abitudini quando torneranno a socializzare nella vita reale.

Conclusione

Creare contenuti di marketing e storytelling efficaci sarà sempre sia un’arte che una scienza. Se teniamo a mente i principi intramontabili dello storytelling, la parte artistica diventa uno degli aspetti più interessanti e gratificanti del nostro lavoro, non malgrado le circostanze difficili che dobbiamo affrontare, ma grazie a queste.

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Immagine in evidenza:

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Fonte:

ThinkwithGoogle

Content Marketing Funnel: la strategia vincente per ogni fase di acquisto

Quando i professionisti del marketing creano una campagna di marketing digitale, in genere svolgono un passaggio cruciale: la mappatura dei contenuti (in linea con la propria strategia) per ogni fase del marketing funnel.

Cosa è esattamente il marketing funnel?

Il funnel, in italiano “imbuto”, comprende i passaggi che ogni utente online compie, dal primo contatto con il tuo brand fino all’acquisto del tuo prodotto/servizio.

L’idea dell’imbuto è proprio perché i potenziali clienti si riducono man mano che arrivano alla conversione:

– nella parte superiore del funnel ci sono gli utenti che vengono a conoscenza del tuo marchio (spesso visto come il primo passo nel processo di conversione).

– la parte centrale del funnel è più piccola, poiché ci sono meno persone che considerano effettivamente di fare un acquisto del tuo prodotto/servizio.

– la parte inferiore del funnel è ancora più ridotta,  poiché molte delle persone che pensavano di fare un acquisto finiranno per decidere di non farlo.

Il tuo obiettivo come marketer, quindi, deve essere quello di rendere questo imbuto il più sostanzioso possibile, guidando strategicamente i tuoi potenziali clienti verso la conversione finale.

Il Content Marketing Funnel

Il contenuto è una delle risorse più preziose per attirare il pubblico di destinazione e convertirlo in lead e clienti.

Nonostante l’idea sbagliata di essere una tattica top-of-funnel, il content marketing può aiutarti a raggiungere il tuo pubblico in qualsiasi fase del funnel, adattando il messaggio in base allo stadio in cui si trova ciascun visitatore, ampliando così il collo dell’imbuto più in basso.

Pertanto è fondamentale abbinare il giusto tipo di contenuto a ciascuna fase del funnel.

Supponiamo che tu abbia un ottimo contenuto da veicolare: il fatto di avere un “ottimo contenuto” non ti dà alcuna garanzia che venderai subito il tuo prodotto a un potenziale cliente che non ha mai sentito parlare di te. È piuttosto improbabile. Le persone hanno bisogno prima di familiarizzare con il tuo marchio e il prodotto/servizio che stai vendendo

Pensa all’ultima volta che hai acquistato un prodotto o ti sei abbonato a un servizio online. Quali step ti hanno portato a effettuare l’acquisto? Quale contenuto ha mosso la tua decisione e cosa ti ha convinto infine?
Molto probabilmente sei stato esposto a vari tipi di contenuto veicolati dal brand prima di diventare un cliente.

Le fasi principali del marketing funnel sono 4:

Discovery: la parte superiore del funnel

OBIETTIVO:

  • acquisizione indiretta dei clienti
  • brand awareness
  • aumentare della lista di retargeting
  • aumentare l’engagement
  • aumentare il traffico al sito

STRATEGIA: contenuto educativo/informativo, contenuto virale

METRICHE:

  • tasso di awareness del prodotto/servizio
  • tasso di crescita lista di retargeting
  • tasso di engagement del sito
  • numero di link inbound
  • traffico da canale

In questa prima fase del content marketing, devi creare consapevolezza del tuo marchio tra i potenziali clienti (e anche nel mercato in generale). In alcuni casi, quando l’utilità del tuo prodotto non è immediatamente evidente, dovresti cercare di educare il mercato sul fatto che c’è anche un problema da risolvere, o un’esigenza nuova da soddisfare.

Nella fase di consapevolezza, stai semplicemente cercando di far conoscere il tuo brand. Non si tratta del numero di vendite, ma del numero di persone che effettivamente arrivano a conoscere te e i tuoi prodotti o servizi.

Quindi in questa fase del funnel, non dovresti sviluppare messaggi di vendita. L’obiettivo è quello di creare contenuti che corrispondano a ciò che i tuoi potenziali clienti cercano online. Il contenuto di “consapevolezza” ti aiuterà anche migliorare il posizionamento nelle ricerche organiche perché corrisponde a ciò che gli utenti stanno cercando.

Durante questa fase, si utilizza il content marketing anche per generare interesse, in quanto non è sufficiente che le persone sentano il tuo nome, ma devono anche essere abbastanza curiose sul tuo brand per ricordarne il nome e iniziare a integrarlo nella loro lista di marchi di fiducia (anche se in questa fase si fidano solo dei tuoi contenuti).

I tipi di contenuto che funzionano bene durante la fase di scoperta includono:

  • post del blog
  • webinar
  • grandi contenuti (giochi, tools, long-form content, parallax scrollers)
  • guide complete
  • video
  • email newsletter

Per fare un esempio da vicino: la maggior parte di ciò che pubblichiamo sul blog di Aroundigital  è un esempio di marketing top-of-funnel. Non pubblichiamo post sul blog per convincere gli utenti ad acquistare i nostri servizi. Li pubblichiamo perché vogliamo che le persone migliorino le loro competenze di marketing. Ciò a cui auspichiamo è che, partecipando alla nostra community e leggendo i post del nostro blog, qualora dovessero aver bisogno di alcuni servizi, potranno pensare a noi come scelta di un partner affidabile.

È importante e propedeutico a tutte le fasi del funnel, avere un valido sito web: chiaro, coerente con ciò che stai proponendo e con una buona user experience. Ma anche una presenza attiva sui social media, con recensioni attive e con un servizio di customer care presente e tempestivo. Tutti fattori che facilitano l’interesse, l’acquisizione e la conversione e servono a darti autorevolezza e, quindi, a dare fiducia al potenziale cliente.

Le domande che i marketer dovrebbero porsi in questa fase sono:

  1. Il mio post sta generando un alto numero di visualizzazioni e condivisioni?
  2. Gli utenti che stanno visualizzando e condividendo il mio contenuto sono in linea con la mia target audience?
  3. Sono interessati al contenuto e alla conversione?

Considerazione: il centro del funnel

OBIETTIVO:

  • aumentare la lista di email/leads
  • aumentare la lista di retargeting
  • acquisizione diretta dei clienti

STRATEGIA: solutions to use-case challenges

METRICHE:

  • numero di leads/emails
  • offer conversion rate
  • tasso di crescita lista retargeting
  • tasso di apertura newsletter/email e tasso di click

Nella fase di considerazione, il consumatore inizia ad associarti con la soluzione che offri. Questo è il momento in cui dovresti fornire contenuti che aiutino i consumatori a valutare te e i tuoi prodotti. In questa fase, stai parlando direttamente alle persone che ritieni possano essere interessate al tuo prodotto/servizio ed è importante che esse sappiano come puoi aiutarle.

Ricorda che potrebbero non aver ancora fiducia in te, quindi non indossare ancora il cappello della vendita.

Il contenuto della fase della considerazione è una grande opportunità per assicurarti che sia facile per il visitatore carpire tutte le informazioni sul tuo prodotto e quelle che ti distinguono dalla concorrenza.

In questa fase gli utenti solitamente cercano:

  • case studies
  • how-to: contenuti che fanno conoscere il tuo prodotto
  • video dimostrativi
  • descrizioni dei prodotti e schede tecniche

L’esempio dei biscotti Tool House.

Quando Nestlé ha pubblicato la sua famosa ricetta per i biscotti, ha fatto in modo di specificare l’importantissima busta di scaglie di cioccolato di Toll House. La ricetta di fatto non vendeva nulla, ma ha spinto coloro che l’hanno realizzata, ad acquistare di fatto il prodotto di Tol House.

Una cosa è dare informazioni agli utenti, altra cosa è accendere e mantenere il loro interesse. Noi di Aroundigital lo facciamo, ad esempio, offrendo contenuti di valore dietro un form che richiede un indirizzo email, o altre informazioni utili.

Come regola generale, più il contenuto è prezioso, più l’utente si trova in basso nel funnel, più informazioni puoi richiedere per raccogliere lead.

Anche se, in questa fase, noi consigliamo di essere brevi. L’indirizzo email è già di per se prezioso perché ti consentirà di contattare l’utente per molto tempo dopo che ha lasciato il tuo sito web.

Per acquisire potenziali clienti in questa, puoi utilizzare contenuti come:

  • e-book
  • newsletter
  • guide
  • storie su Facebook, Instagram, Snapchat, YouTube e altre piattaforme video

Questi tipi di contenuto offrono più valore di quelli offerti in fase di sensibilizzazione, ma non richiedono un alto livello di commitment da parte dell’utente, sono più che altro contenuti che dovrebbero stimolare l’engagement .

Un buon esempio è la promo su Facebook di Royal Carribean, la compagnia navale di crociere. L’annuncio è un video che gli utenti possono scorrere o ingrandire per avere un’idea di come è la vita in mare. All’interno del video, Royal Caribbean ha invitato gli utenti a partecipare ai loro concorsi a premi per avere la possibilità di vincere una crociera gratuita.

Le domande che i marketer dovrebbero porsi in questa fase sono:

  1. I miei contatti convertono su questo contenuto?
  2. Questo contenuto genera lead?
  3. Questo contenuto influenza i lead?

Conversione: il fondo del funnel

OBIETTIVO: conversione di prospect in clienti

STRATEGIA: descrizione dei prodotti e proposte di valore uniche

METRICHE:

  • tasso di conversione delle email promo e tasso di click
  • numero di vendite e lead qualificati
  • conversion rate
  • costo per acquisizione
  • n° visite al sito per convertire un Lead
  • conversioni assistite da altri canali (esempio Social Media)
  • frequenza di carrelli abbandonati

Finalmente! Tutto il corteggiamento è fatto e i tuoi potenziali clienti sono pronti a trasformarsi in clienti, il che significa acquistare il tuo prodotto o servizio.

Mentre gli annunci possono e devono essere creati per le diverse fasi della canalizzazione, sono cruciali nella fase di conversione. Questo è il momento dove finalmente parli direttamente di ciò che puoi offrire al cliente.

In genere otteniamo questo risultato con contenuti persuasivi, come case studies e demo dei prodotti. È inoltre possibile inserire testimonianze dei clienti e influencer che raccomandano il tuo prodotto o servizio.

Per portare gli utenti a convertire, possono essere usati contenuti come:

  • testimonianze
  • recensioni
  • case studies
  • confronto di prodotti
  • video demo
  • influencer video
  • direct messaging ads

Questo tipo di contenuto deve essere semplice, diretto, comprensibile, affidabile e altamente specifico, e con una chiara Call to Action. Può includere descrizioni chiare dei tuoi prodotti che delineano il valore unico che forniscono ai clienti. Potrebbe includere grafici che confrontano vari prodotti tra loro o con quelli di altre aziende.

Il contenuto del fondo del funnel è il materiale di vendita del content marketing.

Nel mondo dell’e-commerce questa è anche la fase in cui potresti offrire uno sconto per il primo ordine, la consegna gratuita, un campione gratuito, un gadget in omaggio.  

In questa fase può essere molto utile usare messaggi diretti che possono aiutare a convertire gli utenti che hanno abbandonato i loro carrelli.

Può essere fatto con una email, inviando direttamente il link per il check-out (facilitandogli così il processo, perché tutto ciò che deve fare è cliccare sul link).

Oppure usando Facebook Messenger, ricordando il carrello abbandonato e offrendo una chat con un venditore effettivo per rispondere a qualsiasi dubbio o dando maggiori informazioni, oppure usando le notifiche di Google Chrome e/o una campagna di retargeting.

Analizza la frequenza con cui le persone abbandonano il carrello.

È possibile che siano solo stati distratti prima dell’acquisto, ma se in molti abbandonano il carrello prima del check-out, è probabile che ci sia qualcosa di sbagliato nella loro esperienza di utente.

Indaga e risolvilo con il tuo team UX (user experience).

Nel frattempo, ricorda agli acquirenti dei loro carrelli, utilizzando una combinazione di pubblicità, e-mail o messaggi diretti.

Le domande che i marketer dovrebbero porsi in questa fase sono:

  1. Questo contenuto influenza le revenue?
  2. Che tipo di pipeline genera questo contenuto?
  3. Questo contenuto influenza la pipeline?

Retention: al di là del funnel

OBIETTIVO: fidelizzazione e advocacy

STRATEGIA: supporto e onbording

METRICHE:

  • retargeting list growth
  • promo email opens and click through rate
  • average customer value
  • retention rate
  • buyer recency/frequency

Dopo che il primo acquisto da parte di un nuovo cliente è stato finalizzato, non pensare nemmeno per un attimo di smettere di lavorare sul contenuto.

Ci sono ancora molte opportunità per fare up-selling sulla tua offerta o vendere altri prodotti.

Nel caso tu stia vendendo un servizio mensile, questa è la parte in cui potresti provare a spingere il cliente a pagare in anticipo per l’intero anno con un prezzo scontato. Per i modelli di business orientati al servizio, questa è la parte in cui proponi la tua offerta più remunerativa.

Inoltre, in questa fase è molto utile inviare al cliente un questionario per misurare il grado di soddisfazione, oppure chiedergli di pubblicare una recensione.

Questa modalità ha un doppio effetto: da una parte mostra al cliente che ti prendi cura di lui e che tieni alla sua opinione, dall’altra prepara il terreno e agevola le vendite successive di nuovi clienti, la cui decisione finale spesso è influenzata dalle recensioni del prodotto e dell’esperienza dell’utente con l’azienda.

Varie ricerche dimostrano che l’85% dei consumatori si fida delle recensioni online e delle raccomandazioni personali.

In Aroundigital consigliamo anche ai nostri clienti di ricordare i loro clienti più fedeli nelle occasioni speciali, offrendo uno sconto per il loro compleanno e durante le principali festività.

La fase Retention è quella  in cui devi costruire il tuo pubblico, un pubblico “fedele”.

Ci sono una varietà di tipi di contenuti che funzionano bene per questa fase. Questi includono:

  • guide ai prodotti e materiali didattici
  • contenuti esclusivi per i membri
  • forum e chat room

Inoltre, sono adatte offerte speciali e omaggi attraverso email personalizzate, campagne promozionali sui Social Media esclusive per i clienti esistenti o offerte via retargeting.

Tutto ciò deve essere fatto fornendo smart-matched content, cioè contenuti coerenti per utenti diventati clienti.  Mostrare lo stesso tipo di contenuto a coloro che non si trovano in fondo al funnel o al di là, in altre parole a persone che non hanno familiarità con il tuo marchio e i tuoi valori, sarà per lo più uno spreco di tempo e denaro. Questi utenti semplicemente non sono ancora pronti per comprare da te.

Pertanto è fondamentale capire in quale fase del funnel si trovano gli utenti e quali contenuti stanno utilizzando. Non ha senso mostrare gli stessi annunci a tutti. Non c’è cosa più irritante per un utente che ricevere un contenuto errato.

Un rapido esempio. Immagina un caso in cui un utente ha già acquistato una tua offerta.  Una settimana dopo gli invii un contenuto che promuove esattamente la stessa offerta, quella che hanno già acquistato. Può essere davvero fastidioso, oltre che a screditare la tua professionalità come azienda.

Conclusioni

Guidare il pubblico dalla parte alta del funnel alla parte inferiore non è semplice.

Richiede diverse analisi, pianificazione e ricerca per fare considerazioni, progettare e, soprattutto, implementare la strategia generale di consolidamento dei lead.

Ultimo ma non meno importante, la creazione di un imbuto di marketing ben progettato con contenuti di “corrispondenza intelligente” può anche significare un investimento finanziario. Naturalmente, la complessità del funnel stesso dipende dalla complessità del modello di business e dalla scalabilità.

Allineare la tua strategia di content e il calendario editoriale al content marketing funnel ti aiuterà a garantire che i tuoi contenuti siano utilizzati al massimo delle potenzialità. Acquisirai un’idea più chiara della tua strategia, aumenterai l’efficacia dei tuoi contenuti, migliorerai il ROI e allinierai i tuoi contenuti alla strategia di marketing complessiva dell’azienda.

Molte aziende non possono ancora permettersi di coprire tutte le fasi in maniera corretta e funzionale. Ma chiediti: puoi davvero permetterti di non iniziare almeno a implementare e applicare il concetto di marketing funnel che è fondamentalmente una macchina di generazione di lead automatizzata e spesso autosufficiente?

Nel mondo dell’e-commerce di oggi, con una concorrenza ininterrotta e continua, ci sono sempre più giocatori in questo campo che seguono le tendenze del marketing.

Vale la pena rifletterci! ; )

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Content Marketing: l’ultima statistica

CONTENT MARKETING STATISTICA 2020

Come sono andati gli ultimi anni per ogni segmento del digital marketing? Quali dati hanno tratto i player e le aziende dalle loro attività di marketing? Come si comporta l’utente? Dove si sta muovendo il mercato?  Quali le novità e tendenze?

HubSpot ha raccolto una serie di dati statistici raggruppati per ogni segmento di marketing. Sono statistiche provenienti dalle aziende ma anche da i principali player di settore.  I dati partono dal 2016 fino al 2019, con alcune previsioni statistiche riguardanti il prossimo futuro.

Che tu sia focalizzato su SEO, content marketing, social media, video marketing, email marketing, lead generation, pubblicità, marketing technology o vendite, leggere questi dati ti consente di rimanere aggiornato sulle tendenze di marketing e stare al passo nella gestione del tuo marketing mix, al fine di connetterti con i tuoi clienti, raggiungere i tuoi destinatari e dare un boost alle conversioni.

Oggi ci focalizziamo sui dati relativi al Content Marketing.

Dai anche un occhio al nostro precedente articolo sulle statiche SEO.

 

L’ultima statistica sul Content Marketing

Il content marketing è una strategia di marketing che si concentra sulla creazione e la diffusione di contenuti (ma anche mezzi multimediali quali quali immagini, video, grafici, file audio, studi e sondaggi) informativi e di qualità per raggiungere un target definito al fine di far conoscere il proprio brand, expertise, prodotto o servizio.

Lo scopo principale non è quello di trasmettere messaggi pubblicitari, ma di rendere disponibile qualcosa di rilevante e di qualità, ovvero buoni contenuti che si rivolgono alla potenziale cerchia di clienti.

Le statistiche elencate di seguito, possono essere utili per la tua strategia di marketing in quanto forniscono informazioni su come gli altri marketer stanno approcciando a quelli che sono i pain points del loro pubblico e come stanno generando lead. Ciò può aiutarti a determinare quali tecniche possono funzionare meglio per la tua azienda, i tuoi clienti e i tuoi lead.

Blogging 

statistica 2020 content marketing

– Il 55% degli esperti di marketing afferma che la creazione di contenuti per il blog è una loro priorità di inbound marketing in entrata. (HubSpot, 2018)

– Gli utenti di WordPress producono oltre 70,5 milioni di nuovi post sul blog e oltre 52 milioni di nuovi commenti al mese. (WordPress, 2019)

– Il 36% delle persone preferisce i titoli basati su elenchi. (IMPACT, 2019)

– Oltre i ¾ degli utenti di Internet afferma di leggere regolarmente blog. (Quoracreative, 2019)

– I marketer che danno priorità al blog hanno una probabilità 13 volte maggiore di vedere un ROI positivo. (HubSpot, 2019)

– Negli Stati Uniti nel 2020, oltre 31 milioni di persone potranno definirsi blogger. (Quoracreative, 2019)

– Il 66% degli esperti di marketing ha utilizzato sondaggi nei loro contenuti sui social media. (Social Media Examiner, 2019)

– Gli elenchi sono il formato di post blog più popolare tra i blog aziendali. (Responsive Inbound Marketing, 2019)

– L’uso delle statistiche nei post dei blog migliora la fiducia dei consumatori. (Forbes, 2018)

– Il 43% dei marketer B2B afferma che i blog sono la loro tipologia di contenuto più importante. (Social Marketing Industry Report, 2017)

– Il 43% delle persone ammette di scremare i post sul blog. (HubSpot, 2018)

– Il 23% dei post di oggi sui social media include un link a un post sul blog. (Quoracreative, 2019)

 

Strategia di Contenuto

– Il 32% degli esperti di marketing afferma che le immagini visual sono la forma di contenuto più importante per le proprie attività. (HubSpot, 2018)

– Il content marketing ottiene tre volte più lead rispetto alla pubblicità di ricerca a pagamento. (Content Marketing Institute, 2017)

– Il 51% dei marketer B2B ha come priorità quella di creare risorse visive come parte della propria strategia di content marketing.  (HubSpot, 2019)

– Il 45% dei marketer B2C ritiene che i contenuti visivi siano il loro tipo di contenuto più importante. (Content Marketing Institute, 2017)

– LinkedIn è la piattaforma di social media più efficace per fornire contenuti e garantire il coinvolgimento del pubblico. (LinkedIn, 2017)

– Il 72% dei marketer ha affermato che avere una buona strategia per i contenuti è stata la chiave del loro successo nel 2018. (B2B Content Marketing, 2018)

 

Podcasts

content marketing statistica 2020

 

– Il 17% degli esperti di marketing prevede di aggiungere il podcasting alla propria strategia di content marketing nei prossimi 12 mesi. (HubSpot, 2018)

– Gli ascoltatori di podcast mensili sono cresciuti dal 24% al 26% anno su anno. (Edison Research, 2018)

– Gli ascoltatori di podcast hanno maggiori probabilità di possedere uno smart speaker. (Edison Research, 2018)

– Il 27% degli uomini e il 24% delle donne ha ascoltato podcast nell’ultimo mese. (Edison Research, 2018)

– I podcast sono la fonte audio numero uno in base al tempo speso tra gli ascoltatori di podcast. (Edison Research, 2018)

 

Infine, agli intervistati è stato chiesto su quali canali avrebbero puntato per la distribuzione dei loro contenuti nel 2020.

 

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